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Emergono novità in merito ad uno dei gioielli della Serie A più chiacchierati degli ultimi mesi, anche in terra straniera.

Nel corso degli ultimi mesi la massima lega italiana ha indubbiamente conosciuto una profonda rivalutazione della propria appetibilità nei confronti del resto d’Europa, rivelandosi, naturalmente dopo la Premier, la lega più imprevedibile e combattuta del Vecchio Continente.

Se lo scorso anno sembrava aver sdoganato definitivamente il ciclo di vittorie della corazzata nerazzurra di Simone Inzaghi, le numerose metamorfosi avvenute la scorsa estate hanno clamorosamente disatteso tale aspettativa, fornendo al caro tecnico vicentino un degno avversario (Antonio Conte) e rimescolando le carte anche per quanto concerne la corsa alla zona Champions.

Cristiano Giuntoli, il direttore tecnico della JuveCristiano Giuntoli, il direttore tecnico della Juve
Firma tricolore per la Juventus: 40 milioni e addio Inter (Ansafoto) – Asromalive.it

Basti pensare alle schizofreniche parabole di club come il Milan, la Roma o la Juventus, tutte e tre circondate da una fitta nube di aspettative ad inizio stagione e tutte e tre in zone della classifica poco consone a quanto preteso da tifosi e appassionati in relazione al calciomercato compiuto. Se la Roma di Ranieri ha brillantemente trasformato le proteste del popolo giallorosso in ovazioni e il Milan di Conceicao appare oramai come una causa persa, la Juventus sta vivendo un piccolo terremoto interno, al termine del quale sarà necessario comprendere come muoversi per assicurarsi una stagione 2025/26 che eviti uno snervante sali e scendi nella qualità della proposta bianconera.

Per ottenere ciò sarà necessario scegliere con cura il successore di Tudor o, in caso di risultati luccicanti, confermare il tecnico croato. In tutti e due i casi, comunque, la sensazione è che i vertici della Vecchia Signora abbiano intenzione di compiere una nuova ristrutturazione di alcune zone dell’organico. Ecco le ultime su uno dei profili più chiacchierati dell’interno campionato, capace di attirare l’attenzione di mezza Europa.

Ricci mania in Europa: si aggiunge anche la Juve alle spasimanti del regista granata

Il reparto che più di tutti alla Continassa ha visto ampliarsi la forbice tra capitale investito e risultati ottenuti è probabilmente il centrocampo. Basti pensare a Douglas Luiz e Teun Koopmeiners, costati in due circa 120 milioni di euro ed entrambi oggetto di una quantità sostanzialmente indefinita di critiche da parte della tifoseria.

Il primo in particolare, giunto come colui che avrebbe dovuto dettare i temi della manovra juventina, si è poi rivelato poco compatibile con l’economia tecnico-tattica dei bianconeri, risultando sin troppo lezioso e smanioso di compiere giocate al limite del velleitario.

Ricci mania in Europa: si aggiunge anche la Juve alle spasimanti del regista granata (Lapresse) – asromalive.it

Ora, dopo aver investito decine di milioni di euro in elementi fallimentari (o quasi), i vertici bianconeri non hanno alcuna intenzione di sbagliare nuovamente puntata. Difatti, nelle ultime ore, secondo quanto riportato da Caughtoffside, i bianconeri avrebbero cerchiato in rosso sui propri taccuini il nome di Samuele Ricci, attuale playmaker del Torino, capace di incantare mezza Europa con una qualità e una visione a dir poco preziose.

Sul classe 2001 nato a Pontedera, difatti, hanno già posato gli occhi club del calibro di Inter, Milan, Liverpool, Tottenham e persino il Manchester City di mister Guardiola (notoriamente intrigato da calciatori particolarmente dotati sul piano squisitamente tecnico). Secondo le ultime la valutazione del Torino si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro.

Leonardo Marcucci

Laureando in Lettere, la mia infanzia si è consumata in una piacevole convivenza tra calcio e cinema. Tuttavia, a differenza di molti, nel mio caso la scrittura non è mai stata un piacevole ripiego ad una sfumata carriera da calciatore o regista, ma, al contrario, l’obiettivo è sempre stato chiaro e univoco: diventare un giornalista. Affetto da una grave patologia che mi impedisce di assistere ad una qualunque manifestazione umana, senza ritrovarmi a fare ordine tra una sequela di analisi e conseguenti giudizi (alle volte dissonanti tra loro), ho sempre individuato nel giornalismo la pratica più proficua e stimolante per tentare di unire l’utile al dilettevole.

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