Le gare del weekend hanno certificato lo stato di crisi dei due club: l’esonero dei rispettivi tecnici è ormai cosa fatta
Lo spettro della retrocessione. Che già basterebbe, di suo, ad agitare i sonni dei dirigenti e dei tifosi. Immaginiamo cosa possa significare questo pericolo per due club che, fino a qualche mese fa, coltivavano ambiziosi progetti di rinascita, certificati da dei valori tecnici che sembravano poter legittimare tali speranze. Macché. Il verdetto del campo, forse frutto anche di situazioni societarie certamente rivedibili, è stato impietoso.

In un campionato cadetto che, al netto della fragorosa caduta della capolista in quel di Palermo, sta vedendo il dominio del Sassuolo con Pisa e Spezia in scia, e una serie di club in lotta per un posto nei Playoff, non può destar scalpore la situazione drammatica di due nobili decadute. Una addirittura storicamente presente nel massimo campionato, con trofei e qualificazioni europee nemmeno troppo lontane nel tempo.
Entrambe le compagini hanno già visto l’avvicendamento di ben tre tecnici sulle proprie panchine. Nessuno è riuscito a risollevare una situazione che si fa sempre più drammatica con l’incedere delle giornate. Il trend negativo sembra irreversibile, urgono nuovi cambiamenti, evidentemente dettati dalla disperazione. Dalla voglia di dare una scossa all’ambiente.
Se è vero com’è vero che ‘la notte porta consiglio’, nel caso di Sampdoria e Salernitana questa è stata foriera di decisioni per le quali ormai manca solo l’ufficialità.
Sampdoria e Salernitana, altri esoneri: lo spettro della C
Dallo Spezia allo Spezia. Proprio contro i bianconeri liguri era iniziato, lo scorso 14 dicembre, il viaggio di Leonardo Semplici sulla panchina della Sampdoria. Chiamato dalla proprietà a sostituire Andrea Sottil, che a sua volta aveva preso il posto di Andrea Pirlo, esonerato dopo tre giornate, il tecnico fiorentino non è riuscito a far breccia nel gruppo.

La sua Samp è letteralmente in caduta libera, vittima di un’involuzione e dell’evidente terrore di finire in Serie C, che ha portato a prestazioni sconcertanti, come la sconfitta interna contro il Frosinone del 29 marzo o la caduta nel derby di sabato scorso contro lo Spezia. La dirigenza avrebbe ormai preso la sua decisione: Semplici ha le ore contate. Il Doria, terzultimo in classifica assieme alla Reggiana con soli 32 punti in 32 gare, attualmente sarebbe retrocesso.
Situazione analoga, anche nel numero di tecnici coinvolti nel fallimento, per la società granata di Salerno. L’arrivo di Roberto Breda, subentrato a Colantuono alla 21esima giornata, non ha invertito un trend che ora vede i campani penultimi con 30 punti, a due punti dall’obiettivo minimo del Playout, che ora sarebbe tra la citata Reggiana e il Brescia.
Giuseppe Iachini, che però avrebbe chiesto un contratto fino a giugno 2026 per accettare la sfida, è il candidato numero uno per la sostituzione di Semplici all’ombra della Lanterna, mentre Pasquale Marino, che avrebbe superato la concorrenza dello stesso Iachini, è il favorito per l’assunzione alla guida della Salernitana, con speranze ancora non del tutto esaurite per Davide Ballardini.