Le ultime prestazioni del giocatore rimettono in piedi l’idea di uno scambio da chiudere con la rivale: si riapre una pista che sembrava chiusa
I numeri, soprattutto quando si parla di un attaccante, sono praticamente tutto. Ma vanno letti anche nella specificità delle diverse situazioni, considerando non solo il contesto, ma anche il peso specifico di alcuni gol all’interno di determinate prestazioni e nelle occasioni che contano per davvero.
Se dunque si analizza solo superficialmente lo score personale di un bomber che in campionato ha segnato solo tre reti, il giudizio non può che essere negativo, ma se si allarga il discorso a tutte le competizioni, aggiungendo anche il non indifferente peso che hanno gli assist, il discorso cambia. In particolar modo se si pone l’accento sul trend delle ultime settimane, particolarmente lusinghiero da questo punto di vista.
Se volgiamo, l’avventura di Tammy Abraham al Milan riflette un po’ quello che è accaduto ad Artem Dovbyk alla Roma. L’ucraino non fa certo impazzire le folle, come noto, ma è particolarmente efficace. Stesso destino del centravanti inglese, che col gol alla Fiorentina ha toccato le 10 reti stagionali. Di cui due messe a segno contro l’Inter in match di una certa importanza. Il tutto condito da 6 assist decisivi per i compagni. Non sarà bello da vedere, ma nella confusione di una stagione, quella del club rossonero, fin troppo altalenante e in generale disastrosa, lui risponde quasi sempre ‘presente’
L’ex Chelsea, schierato titolare da Sergio Conceiçao nelle ultime tre gare, sta dimostrando che se impiegato con continuità, può davvero esser degno di vestire ancora la maglia del Milan anche il prossimo anno. È quello che ovviamente si augura anche il club giallorosso.
Arrivato all’ombra del Duomo nelle ultime ore dello scorso mercato estivo attraverso uno scambio di prestiti che ha comportato il passaggio di Alexis Saelemaekers alla Roma, Abraham non aveva convinto appieno dirigenza e staff tecnico quanto meno fino a qualche settimana fa. Penalizzato da un impiego mai costante anche per via delle innumerevoli variazioni tattiche (e nel modulo, e nella scelta degli uomini) da parte del tecnico portoghese, il britannico ha pagato l’ambiente pesante creatosi attorno alla squadra per via dello sgretolamento progressivo di tutti gli obiettivi stagionali.
Ora che siamo al rush finale dell’annata, col Milan in corsa per un posto in Europa League – la Champions pare davvero irraggiungibile – e soprattutto per la finale di Coppa Italia, Abraham è salito in cattedra.
La supposta certezza che il club rossonero avrebbe rispedito l’attaccante a Roma a fine stagione inizia a non esser così scontata. I giallorossi hanno ovviamente sperano che il bomber continui sulla falsariga delle ultime gare, per riaprire quanto prima il discorso col Milan per il perfezionamento dello scambio col jolly belga.
Le differenze sugli ingaggi dei due protagonisti di una vicenda di cui si parla da parecchi mesi resta forse l’ostacolo maggiore alla conclusione di un affare che, dalle parti di Trigoria, si pensava poter chiudere con una stretta di mano accompagnata da 10 milioni per il cartellino dell’ex Bologna. Con relativa permanenza dell’inglese a Milano. Questo sarebbe stato concordato a voce tra i due club ad agosto, sebbene successivamente si sia capito che ci sarebbe stato da rivedere tutto a stagione in corso.
Ora Abraham pare aver davvero voltato pagina: meglio per lui, per gli interessi del Milan nell’immediato, e per quelli della Roma in un futuro quanto mai vicino. Ed importante.
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