Claudio Ranieri risponde ai numerosi interrogativi intorno alla sua Roma nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Cagliari
Ormai è fatta… non c’è più niente da conquistare, nulla che possa trasformare magicamente la stagione in corso in un inaspettato trionfo, tuttavia, come evidente dalla classifica del campionato, un miracolo è avvenuto e, ora come ora, la Roma può perlomeno aspirare a rientrare nelle prime sei (obiettivo semplicemente utopico al momento dell’approdo a Trigoria del tecnico nato a Testaccio).
La qualità del lavoro svolto da Sir Claudio è sotto gli occhi di chiunque abbia potuto osservare le prestazioni dei giallorossi nel corso degli ultimi mesi, ma, in realtà, basterebbe anche dare semplicemente un’occhiata alle fredde statistiche per rendersi conto della poderosa metamorfosi avvenuta dall’arrivo di Ranieri in poi.
Da ora alla fine della stagione Ranieri tenterà di conquistare il maggior numero di punti possibili e, la presenza del solo campionato sul calendario, caricherà di importanza ogni incontro, anche nel caso di un match con la 14esima in classifica.
Il Cagliari di Nicola è infatti la prossima preda dei giallorossi di Sir Claudio, il quale, nel corso della conferenza stampa, oltre a fornire indizi sulla formazione da schierare, dovrà anche dissipare alcune nubi in merito a diversi temi caldi delle ultime ore. Per quanto concerne l’undici titolare è probabile che alcuni dei titolari della nefasta sfida con l’Athletic Bilbao partiranno dalla panchina, come lo stesso Paulo Dybala (a quel punto sarebbe Matias Soulé a dover indossare i panni di leader tecnico dei giallorossi, ruolo in cui ultimamente sembrerebbe trovarsi particolarmente a suo agio).
Non si può che iniziare dall’espulsione di Mats Hummels nel corso della sfida con l’Athletic Bilbao, su cui Ranieri vuole chiarire subito: “Prima di iniziare con le domande, volevo tornare sull’espulsione di Hummels. Avevo fatto quella dichiarazione perchè avevo visto l’immagine dal telefonino e non tutta la dinamica. Credo l’espulsione sia un pochino severa, non ci sono tutti e quattro i parametri per dire che è una chiara occasione da gol. Credo sia stato un pò severo, la poteva dare come poteva dare il giallo. In una partita più particolare magari avrebbe dato il giallo e nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Turpin lo vorrei sempre, così come il fancese. Sono decisinionisti, a me piacciono questi tipi di arbitri. Non è andata per il verso giusto, siamo disiaciuti ma questo è il calcio. Di solito non faccio mai interviste dopo la coppa, ma sapete che Cagliari per me è particolare, per cui mi piaceva ribadirlo“.
Si passa ovviamente al secondo tema caldo, ovvero l’esclusione di Koné: “Ho a disposizione ventisei giocatori, l’allenatore può cambiarne cinque. Per me non fa notizia l’eslcusione di Koné, Saelemaekers e Pellegrini, ma significa una plusvalenza e la possibilità di cambiare in corsa la partita. Avevo bisogno di certi giocatori a Bilbao, ma tutti e tre sono fortissimi. Ce li ho in testa per rendere forte la Roma“.
Ecco poi la questione Dovbyk, il quale ha deluso nella sfida con gli spagnoli: “A Bilbao vedevo che attaccavano fin troppo, ho preferito toglierlo per Soulé che dava più struttura alla squadra. Mi aspetto tanto da lui: deve reagire e far vedere che giocatore è. Io credo in lui, ma lui deve credere in noi. Deve lottare come tutti gli altri, perché se lui si arrende ne ho altri venticinque che vogliono giocare“.
Arrivano poi le conferme sulle scuse di Hummels e i chiarimenti sul contraccolpo psicologico sulla rosa: “Ovviamente Hummels si è scusato subito con tutti, è dispiaciutissimo. La squadra la vedremo domani, ho detto loro di reagire e di stare sul pezzo. Il Cagliari è un’avversaria quadrata, dovremo fare una gran partita. Loro sono molto verticali come filosofia di gioco“.
Notizie anche su Paulo Dybala: “Non sta al meglio, ma anche il prossimo anno sarà un punto fermo. Quando sta bene c’è una Roma differente. Quando sta bene vale il prezzo del biglietto“.
SI chiude sulla questione turnover, che da ora in poi, per forza di cose, saranno limitati: “Non ci sarà la stessa alternanza ma comunque formazioni diverse anche in base al lavoro della settimana. Non è possibile che tutti siano in pieno forma per tutto il campionato: devo tenere d’occhio chiunque“.
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