La Roma di Claudio Ranieri supera in scioltezza la sfida valida per la qualificazione ai quarti di finale giocata contro la Sampdoria di mister Semplici
Nel corso della serata la Roma di Claudio Ranieri ha raccolto con piacere la ghiotta occasione di conquistare un’iniezione di fiducia a buon mercato fornitagli da una Sampdoria in evidente affanno, che nulla ha potuto di fronte ad una formazione sensibilmente più pregiata ed efficace sotto tutti i punti di vista.
Nonostante la modestia dell’avversario incontrato – le cui caratteristiche rendevano sostanzialmente scontata una generosa vittoria, tant’è che alcuni hanno preferito definirla come un ibrido tra un allenamento e un amichevole -, la presenza di spazi e occasioni ha permesso di carpire dei segnali importanti da parte di alcuni calciatori, il che potrà fornire indizi importanti a Ranieri in ottica campionato. Ecco le nostre valutazioni della serata giallorossa.
Roma-Sampdoria, i voti: squadra divisa tra insufficenze e convinte promozioni
Il ritorno sul rettangolo verde di Artem Dovbyk dal primo minuto ha immediatamente fornito le risposte desiderate da Ranieri, che ha più volte ribadito come, per permettere all’ucraino di tornare a delle prestazioni consistenti, occorresse da una parte fargli ritrovare una condizione fisica ideale, dall’altra conquistare delle routine tattiche che ne premiassero i numerosi movimenti sinora spesso andati a vuoto.
Difatti, i servizi prima di Saelemaekers – dal quale, anche se schierato a destra, continuano a giungere piacevoli conferme relative a qualità e versatilità fuori dal comune – e poi di Matias Soulé – in evidente crescita sul piano della fiducia -, hanno permesso al numero 11 giallorosso di siglare una doppietta preziosa quantomeno sul piano psicologico.
Le notizie positive non finiscono qui, dato che anche Tommaso Baldanzi ha brillantemente confermato le proprie qualità, dispensando qualità tra le linee, sacrificandosi in fase di non possesso e finalizzando un gol in solitaria di pregevole fattura.
Vi sono tuttavia una serie di campanelli d’allarme piuttosto preoccupanti, in particolare considerando il valore dell’avversario in campo. Spiccano negativamente Hermoso (colpevole in occasione del gol di un’uscita a vuoto), Zalewski (inconsistente in entrambe le fasi e dannoso in occasione del gol subito), Le Feé (fastidiosamente lezioso in occasioni poco appropriate) e il solito e desolante Zaki Celik, il cui impegno non è bastato a compensare
Roma (3-4-2-1): Ryan 5,5; Celik 5, Ndicka 6,5, Hermoso 5; Saelemaekers 7,5 (62′ Soulé 7), Pisilli 6,5 (62′ Le Fée 5), Paredes (71′ Pellegrini 6), Angeliño 7; Baldanzi 7, Zalewski 5 (71′ Dahl sv); Dovbyk 7