Ospite di una nuova serie condotta da ex leggende del calcio inglese, Daniele De Rossi ha parlato a cuore aperto della ‘sua’ Roma
Mettete seduti ad un tavolo Gary Neville, Roy Keane, Jamie Carragher e Ian Wright e ascoltate mentre parlano di calcio, con una serie di aneddoti e rivelazioni che basterebbero per riempire ogni singola pagina di un qualsivoglia tabloid inglese. Aggiungete poi una sedia e fate partecipare anche Daniele De Rossi. Un personaggio mai banale, mai scontato, al di là di quello che possa essere il giudizio sulla sua ancor giovanissima carriera da allenatore. Il risultato è una serie di dichiarazioni che hanno attirato l’interesse degli ex giocatori britannici già protagonisti della serie ‘The Overlap‘, i cui riflessi filmati sono disponibili anche su YouTube.
Invitato al tavolo delle ex glorie di Liverpool, Arsenal e Manchester United, lo storico numero 16 giallorosso è stato sollecitato su temi quali il senso di appartenenza. L’amore per la maglia. Il cosa significhi essere tifosi della Roma e poi diventarne uno dei simboli più lucenti in campo. Dei sogni di ciascun bambino legato a questi colori. Sogni che talvolta si tramutano in realtà. Senza alcun tip di rimpianto, come sottolineato dall’allenatore che ha preso il posto di José Mourinho poco meno di un anno fa, salvo poi essere esonerato a sorpresa dopo appena 4 giornate nella stagione corrente.
De Rossi e il ‘mondo’ Roma: le rivelazioni sui tifosi
“Tutti a Roma vorrebbero giocare per la Roma. Qualche volta succede davvero, ma poi devi fare una scelta: se sei abbastanza fortunato puoi permetterti di scegliere se andare in un club migliore o rimanere qui. Io ho preso la mia decisione, calcisticamente una decisione sbagliata forse, ma per me è andata bene così. Non ho rimpianti“, ha dichiarato DDR.
“Molti tifosi romanisti sono anche disposti ad accettare che non si vinca per un certo numero di anni perché il senso di appartenenza, l’amore per il club, è più importante. Per 10-12 anni siamo stati ai vertici, senza mai vincere nulla, arrivando secondi qualcosa come 9 volte, ed è incredibile. Ma la cosa che conta di più per loro è la fedeltà, il dare tutto per la causa. Certo, vogliono vincere, vorrebbero vincere, ma non è l’unica cosa che conta“, ha assicurato l’ex centrocampista.
“It’s a dream for a Roman kid” 💭
🐺 Daniele De Rossi lived it, becoming a symbol of loyalty and passion for AS Roma
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— The Overlap (@WeAreTheOverlap) December 16, 2024
Interpellato sul fatto che giocatori nati a Roma diventino poi dei simboli del club capitolino, De Rossi ha risposto con la solita franchezza: “Tutto parte dall’amore dei tifosi per il club. Non si tratta solamente di me, Francesco (Totti, ndr) e Giuseppe (Giannini, ndr), ci sono tanti altri giocatori. Poi alcuni non sono così forti da rimanere, quindi vanno in prestito o via. Questo è un sogno, un bambino romano cresce sognando questo. Anche se a Roma non siamo abituati a vincere, la pressione è tanta perché deriva dal grande amore per questo club“, ha concluso De Rossi.