Invocati dalla piazza e chiamati a dare un segno tangibile della loro presenza, gli americani hanno risposto ‘presente’: cosa bolle in pentola
L’ultima volta che si erano fatti vedere in quel di Trigoria risale ad ormai quasi 3 mesi fa. Era il 18 settembre, giorno dell’esonero di Daniele De Rossi, un atto che ha mandato su tutte le furie la tifoseria giallorossa, sorpresa ed offesa anche dal modo, fin troppo freddo, con cui era stata accantonata una leggenda con cui era fortissimo il senso di identificazione della piazza.
Già criticati per la decisione presa e per una gestione della Roma che non rispondeva a dei princìpi, seppur minimi, di coinvolgimento fisico ed emotivo nelle vicende della squadra, i Friedkin hanno ‘aggravato’ la loro posizione scegliendo Ivan Juric come successore del tecnico di Ostia.
I risultati disastrosi, sotto gli occhi di tutti, hanno fatto ribollire ancor di più i tifosi romanisti, colpiti negativamente anche dall’assenza di figure di riferimento nel club dopo le dimissioni improvvise di Lina Souloukou, il CEO rimasta in carica fino a qualche giorno dopo l’allontanamento di De Rossi dalla guida della squadra.
Oggetto di rumors che li avrebbero voluti tornare nella Capitale in occasione di un altro esonero, quello del tecnico croato, i Friedkin hanno declinato la visita. Nonostante si fossero sparse le voci di un loro approdo a Ladispoli, nelle vicinanze della città, circa un mese fa. Attesi successivamente a Londra per Tottenham-Roma, la seconda gara in panchina di mister Ranieri, arrivato nel frattempo al posto di Juric per portare la barca in porto, gli americani non si sono materializzati.
Intanto la Roma continuava a perdere, lasciando per strada altre figure introdotte in società, seppure in prova, come lo psicologo della squadra Tim Coates. Col solo Ds Florent Ghisolfi rimasto a fare da parafulmine di tutti i problemi – ultimamente il francese è molto loquace ai microfoni delle TV prima dei match dei giallorossi – i proprietari hanno rotto gli indugi. Stavolta sono atterrati a Roma. Quanto meno lo ha fatto Ryan, il figlio di Dan, nonché vicepresidente del club, che era a Trigoria già il giorno prima della delicata sfida al Lecce.
Ryan Friedkin è a Roma: la fitta agenda del vicepresidente
Come riferito dall’edizione odierna del ‘Corriere dello Sport‘, Ryan Friedkin ha assistito a distanza all’allenamento della prima squadra, per poi a fine seduta incontrare tutti i protagonisti. Oggi, come annunciato, sarà allo stadio per assistere al match tra le due squadre giallorosse. Probabili i fischi della tifoseria al momento della scontata inquadratura sui maxischermi dell’Olimpico, ma l’americano ha messo tutto in conto.
Il programma della sua visita nella Capitale prevede anche diverse riunioni operative per strutturare presente e futuro. La ricerca dell’Amministratore delegato è sicuramente un tema, così quello dell’iter stadio Pietralata che appare sempre più vicino alla consegna del progetto definitivo al Comune.
Come preannunciato dallo stesso Ghisolfi nei giorni scorsi, l’impegno dei proprietari della Roma sarà costante e improntato ad una maggior presenza, anche in loco, per sublimare il nuovo corso. La rivoluzione è appena iniziata. Il credito presso i tifosi, finito da tempo, deve ora essere costruito su basi solide e vincenti.