Il noto giornalista ed ex compagno di Falcao nel periodo romano ha parlato di un ipotetico futuro di Ancelotti e del “Divino” nella Capitale
Pato ha vissuto l’epoca di una grande Roma e non si arrende oggi ad una realtà che è ben al di sotto di quegli standard. Per capire cosa significa avere a che fare con i colori giallorossi, i Friedkin dovrebbero attingere alla fonte dei grandi ex.
Momento caldo questo in casa Roma, con diverse cose da sistemare a livello societario e con una classifica di Serie A da risollevare, senza però tralasciare il futuro. I Friedkin si sono affidati anima e corpo a Claudio Ranieri, che deve cercare di portare avanti un percorso di rinascita, prima da allenatore e poi da dirigente. Per questo sta lavorando sodo sia a Trigoria che a livello di contatti con alcune figure importanti, per avere ben chiaro il profilo del nuovo allenatore, che lui dovrà decidere.
ASRomalive.it ha dedicato una parte della sua diretta su Twitch ad un ospite ben conosciuto dall’ambiente romanista, uno che negli anni ’80 faceva impazzire la Capitale con le sue canzoncine e soprattutto con la sua amicizia con “Il Divino”. Proprio in ottica futura, si è parlato di figure di spicco del passato della Roma per ricoprire ruoli apicali nell’attuale società. Serve sia un dirigente importante che un nuovo allenatore per il 2025.
Secondo Pato l’idea di richiamare un personaggio come Falcao, recentemente insignito con l’Ordine della Stella d’Italia, ovvero la seconda onorificenza civile dello Stato, sarebbe un’ottima idea.
“Mancano figure che sanno di calcio nella Roma. Paulo è una di queste ed è apprezzato e conosciuto quasi più a Roma che in Brasile. Lui sarebbe un profilo giusto e magari verrebbe anche, ma questa proprietà americana (i Friedkin, ndr) non ha intenzione di affidarsi alle persone giuste”.
Poi sullo stesso argomento, il discorso ha deviato verso l’aspetto tecnico, dell’allenatore, cercando di capire se uno come Carlo Ancelotti possa mai venire nella Capitale. Pato lo ha conosciuto quando arrivò nella Roma di Liedholm, praticamente ancora un bambino, per poi imporsi ai massimi livelli.
“Carlo lo conosco bene e so che vuole bene alla Roma e ha lasciato una parte del suo cuore a Roma. Lui sarebbe un nome serio per i giallorossi, ma bisogna vedere che progetto c’è dietro per convincerlo”. L’idea del giornalista brasiliano è che in fin dei conti non ci sia questa grande ambizione nei Friedkin, come invece paventato da più parti a mezzo stampa.
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