Il momento difficile dell’ucraino viene sottolineato senza mezzi termini dal leggendario personaggio legato ad una Roma che non c’è più
C’era una volta la Roma che contendeva gli scudetti alla Juventus. La Roma dei ‘centimetri’ invocati da Dino Viola, che protestava per l’annullamento del gol di Turone nello scontro diretto coi bianconeri nella stagione 1980/81. La Roma della finale della Coppa dei Campioni del 1984, quella giocata in casa: una delle più grandi amarezze a cui hanno assistito giovani e vecchi tifosi dell’epoca.
Ecco, quella Roma oggi sembra solo un lontano ricordo. Invischiata, suo malgrado, nella zona retrocessione in Serie A, con all’attivo – negli ultimi 15 anni – solamente la vittoria in Conference League ottenuta nel 2022 anche grazie al grande lavoro fatto da José Mourinho, la società giallorossa si lecca le ferite.
I propositi di grandezza enunciati tanto dalla famiglia Friedkin quanto dal predecessore James Pallotta si sono infranti contro la realtà dei fatti. Sì, la Roma ha disputato una semifinale di Champions non più tardi di 6 anni e mezzo fa, ma non è stata data alcuna continuità ad alti livelli. E a causa di un disavanzo di bilancio che ha portato a delle dolorose cessioni, e per colpa di alcuni acquisti sbagliati. Che hanno reso al di sotto delle aspettative.
Tra gli ultimi arrivi nel club giallorosso – parliamo della finestra estiva di scambi – Artem Dovbyk è stata la punta di diamante del mercato di luglio/agosto. Strappato all’Atletico Madrid, che aveva praticamente quasi chiuso la transazione col Girona, l’ucraino ha preferito l’Italia alla sponda colchonera della capitale spagnola.
30,5 milioni il costo dell’investimento: una spesa finora non ripagata da prestazioni e gol a raffica. Come era lecito attendersi dall’ultimo ‘Pichichi’ della Liga.
Dovbyk massacrato, Pato suggerisce il nome del futuro
Pato Moure, un simbolo per tutti i tifosi giallorossi degli anni ’80 per la sua stretta amicizia col fratello di latte Paulo Roberto Falcao, ha parlato in esclusiva ai microfoni del canale Twitch di Asromalive.it. Oltre ad aver espresso, col solito modo colorito ma simpatico, il suo disappunto per le condizioni in cui versa la sua Roma – per la quale, parole sue, sarebbe disposto a morire – il personaggio non le ha mandate a dire all’attaccante ucraino, ritenuto non idoneo a vestire la gloriosa maglia giallorossa.
“Al posto di Dovbyk, che non sa giocare a pallone, Endrick può essere una soluzione. Un centravanti, anche se gioca con una gamba sola, gioca meglio dell’ucraino. A cui forse qualcuno ha detto che poteva giocare a pallone, ma dovrebbe giocare a pallavolo. Dovbyk non può giocare nella Roma, vedere oggi questa Roma per l’amor di Dio, mi fa star male. Dite agli americani di investire, questi non hanno capito che significa Roma. Essere tifosi della Roma vuol dire soffrire, in ogni angolo del mondo“, ha dichiarato.
Giova ricordare che il suggerimento di mercato di Pato, l’enfant prodige brasiliano attualmente in forza al Real Madrid, non potrebbe in alcun modo essere acquistato nel mercato di gennaio perché extracomunitario. La speranza è quella di poter strappare un prestito, fosse anche oneroso, per la stagione successiva.