Direttamente dal centro sportivo Fulvio Bernardini giungono novità di rilievo in merito al nuovo assetto tattico scelto da Claudio Ranieri
Al netto di alcune lacune indubbiamente da colmare – tra le quali spicca senza dubbio alcuno l’assenza di un esterno destro in grado di garantire qualità e intensità – e alcuni ruoli in cui vi è un evidente saturazione in termini di soluzioni disponibili – emblematico in tal senso il continuo ballottaggio tra calciatori del calibro di Baldanzi, Soulé, Dybala, Pisilli e Pellegrini – appare evidente come la rosa dell’As Roma sia composta da elementi dall’alto potenziale, sino ad ora messi in campo con sistemi di gioco e routine tattiche che ne hanno tragicamente opacizzato le caratteristiche.
Nel corso delle ultime settimane i calciatori giallorossi si sono trovati sballottati da un sistema di gioco all’altro, passando dalla difesa a quattro di DDR, agli esperimenti del modulo ibrido con difesa a tre e mezzo sempre del Comandante di Ostia, fino al 3-4-2-1 di Ivan Juric, in cui spiccavano alcune forzature poco condivisibili (più volte messa sul banco degli imputati la scelta di sacrificare le luccicanti qualità di Angelino facendolo giocare come braccetto di sinistra).
Adesso i giallorossi si stanno preparando all’ennesima rivoluzione, che stavolta passerà per la mente di Sir Claudio Ranieri. Da quando è sbarcato nella città eterna il tecnico nato a Testaccio sta sperimentando diverse soluzioni e, nel corso delle ultime ore, pare che siano stati definiti i primi lineamenti della nuova Roma.
Sono davvero pochi i punti fermi che difficilmente potranno essere messi in discussione da Sir Claudio, il quale dovrà conquistare nel minor tempo possibile un sistema di gioco in grado di valorizzare le caratteristiche di una rosa forte. Le ultime novità giunte direttamente dal centro sportivo Fulvio Bernardini riguardano proprio il sovraffollamento offensivo evidenziato qualche riga fa, con la difficile convivenza tra Pellegrini, Soulé, Baldanzi, Dybala e Pisilli.
Per sopperire a tale coincidenza di ruoli – che nel sistema di Juric appariva ancor più esasperata a causa del modulo 3-4-2-1, in cui tutti i calciatori sopracitati dovevano sintetizzarsi in quei due ruoli dietro ad Artem Dovbyk – l’eroe di Leicester avrebbe iniziato a tratteggiare le caratteristiche di due diversi schieramenti, entrambi impostati sul 4-4-2.
Da una parte una formazione più offensiva con le fasce offensive occupate da Stephan El Shaarawy (naturalmente a sinistra) e Matias Soulé (a destra) – il che permetterebbe finalmente a Soulé e Dybala di convivere, dato che la Joya si troverà a spaziare poco dietro a Dovbyk -; dall’altra ecco il tentativo di una Roma più votata al contenimento con Pellegrini a sinistra e Pisilli a destra. Ovviamente nulla vieterà a Ranieri di generare degli ibridi di queste due formazioni a seconda degli avversari e del momento specifico del match.
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