Rescissione e colpo Champions, la Roma lo riporta subito in Serie A: la decisione è stata già presa. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Gli ultimi mesi in casa Roma sono stati un turbine di cambiamenti, segno di una società alla ricerca di stabilità dopo un periodo travagliato. L’esonero di Ivan Juric, avvenuto dopo una serie di prestazioni deludenti, ha rappresentato l’ennesimo segnale di una stagione vissuta con il fiato sospeso.
I Friedkin, proprietari del club, hanno scelto di affidarsi a una figura di grande esperienza e carisma come Claudio Ranieri: un ritorno alle origini, considerando il legame profondo dell’allenatore romano con la piazza giallorossa, ma anche una decisione che porta con sé il peso di grandi aspettative.
La scelta di Ranieri non è solo una mossa tecnica ma anche una risposta simbolica, sebbene, in questo corpo di grandi cambiamenti, si sia assistito anche ad una serie di ripercussioni societarie, evidenziando la necessità di un progetto chiaro e condiviso a lungo termine. La gestione Friedkin, caratterizzata da investimenti importanti ma da una comunicazione spesso distante, è ora chiamata a consolidare una struttura dirigenziale capace di sostenere il percorso tecnico della squadra.
In questo contesto si inserisce il nodo legato alla dirigenza. La recente uscita di scena di Lina Souloukou, che ricopriva il ruolo di CEO, ha lasciato un vuoto significativo nella governance della Roma. La manager greca, arrivata per portare una visione più internazionale, ha avuto un impatto positivo su alcuni aspetti gestionali ma non è riuscita a costruire un rapporto duraturo.
Ora, i Friedkin sono chiamati a trovare un profilo in grado di bilanciare competenze finanziarie e una profonda conoscenza del mondo calcistico, un’esigenza cruciale per un club che punta a ritrovare la competitività ai massimi livelli. La Roma necessita, infatti, di figure dirigenziali capaci di creare una sinergia tra il campo e gli uffici. Dalla direzione sportiva alla gestione tecnica, servono professionisti che sappiano guidare la società verso una visione chiara e ambiziosa, soprattutto in un calcio moderno dove l’organizzazione è un fattore determinante per il successo.
Uno dei nomi che potrebbe fare gola alla Roma è quello di Andrea Berta, che si prepara a lasciare l’Atlético Madrid dopo anni di successi come direttore sportivo. La sua uscita dal club spagnolo, attesa a breve, rappresenta un’occasione importante per diversi club europei, Roma inclusa. Berta, figura chiave nella costruzione della rosa dei colchoneros e partner strategico di Diego Simeone, ha visto ridursi il suo spazio operativo con l’arrivo di un nuovo direttore generale, Carlos Bucero, e con i cambiamenti legati a una possibile cessione della società spagnola.
Le sue competenze potrebbero attrarre interessi non solo dalla Premier League, ma anche dall’Italia, dove la Roma potrebbe offrirgli una sfida stimolante. Per i giallorossi, portare una figura come Berta significherebbe non solo garantire esperienza e visione internazionale, ma anche ridisegnare un futuro in cui campo e scrivania lavorino finalmente in armonia.
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