Nemmeno il tempo di insediarsi come nuovo tecnico della formazione capitolina, che il leggendario mister ha subito ricevuto un premio
Qualcuno si è subito affrettato a soprannominarlo ‘Mr. Wolf’, l’iconico personaggio del celebre film ‘Pulp Fiction‘ interpretato da Harvey Keitel che, con una freddezza ed una competenza senza pari, toglie dai guai John Travolta e Samuel L. Jackson, incappati in un guaio quasi irrisolvibile.
Un po’ come, facendo un parallelo calcistico, quello che mister Claudio Ranieri ha trovato alla Roma. Il club del suo cuore. La squadra a cui è impossibile dire di ‘no’. Anche dopo aver annunciato mesi fa la volontà di non allenare più.
Potete chiamarlo ‘Sir Claudio’ – in onore alla leggendaria impresa del tecnico alla guida del Leicester nel 2016, o ‘Sor Claudio’, come affettuosamente lo hanno da tempo appellato la quasi totalità dei tifosi giallorossi, ma la sostanza non cambia. Ranieri ha risposto ‘presente’ alla chiamata della Roma, con l’impegno di risollevare una situazione ai limiti del drammatico.
Un incarico che ancora una volta, dopo quelle del 2009 e del 2019, il 73enne testaccino ha assunto in corsa. Per rimediare agli errori degli altri. Che, mai come nel caso della Roma attuale, non sono stati fatti necessariamente o non solo dai suoi colleghi precedentemente seduti sulla panchina della squadra giallorossa.
Colui che anche in quel di Cagliari è venerato come una sorta di divinità, si è preso la responsabilità di restare nel club dopo il suo ruolo da traghettatore. L’ennesima dimostrazione di un attaccamento che ha davvero pochi eguali.
Ospite della kermesse Bibenda 2025 nella splendida location dell’Hotel Cavalieri di Roma, dove sono stati premiati oltre 700 Vini con l’ambìto riconoscimento dei 5 Grappoli, il mister giallorosso è stato invitato a salire sul palco per delle dichiarazioni. Le sue parole non hanno lasciato indifferenti i tifosi della Roma.
“Sono stato chiamato dopo una grossa grandinata. E voi sapete quanto lavoro e quanta passione ci vuole per rimettere a posto un territorio del genere. Io curerò i miei giocatori con lo stesso amore che voi usate per ogni grappolo d’uva dopo una brutta burrasca“, ha detto Ranieri usando una metafora che sarebbe stata apprezzata anche da Nils Liedholm. Altra figura leggendaria della storia romanista che aveva l’hobby – forse più di un semplice passatempo – di prendersi cura dei suoi pregiati vigneti.
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