Tra le varie tessere da incastrare nel nuovo mosaico della Roma ancora tutto da costruire, impossibile non menzionare la situazione riguardante Ghisolfi. Tutti i possibili scenari
Sono stati giorni frenetici nel quartier generale della Roma. Dopo l’ufficialità dell’esonero di Juric, infatti, è arrivata anche quella del Ranieri ter, con il tecnico di Testaccio che ieri ha diretto il suo primo allenamento dopo la nuova nomina. Più in generale, si prospetta un periodo denso di profondi cambiamenti in casa giallorossa, dal momento che i Friedkin sono chiamati a plasmare una compagine dirigenziale che presenta ancora buchi e situazioni da monitorare.
Posto che la casella di ‘consulente/consigliere tecnico’ sarà riempita da Ranieri a partire dalla prossima estate, resta ancora vuota quella dell’amministratore delegato. Dopo l’addio burrascoso di Lina Souloukou, i Friedkin si sono infatti presi del tempo per valutare con attenzione le prossime mosse. In questo periodo di transizione sta gestendo i rapporti istituzionali l’avvocato Lorenzo Vitali, ma l’annuncio del nuovo CEO dovrà rappresentare una pietra miliare del nuovo organismo giallorosso in costruzione. I profili in lizza sono sempre gli stessi: da Alessandro Antonello a Giovanni Carnevali passando per Marzio Perrelli. Ma occhio alle possibili sorprese, le stesse che potrebbero profilarsi all’orizzonte anche per Ghisolfi.
Roma, i Friedkin valuteranno l’operato di Ghisolfi: da escludere ribaltoni immediati
Secondo quanto riferito da ‘Il Corriere dello Sport’, infatti, non è molto chiaro il modo con il quale Ghisolfi andrà ad inserirsi in questo tipo di scenario assolutamente magmatico. Ciò che è certo (o quasi) è che non ci saranno scossoni, almeno per il momento. I Friedkin sarebbero intenzionati a valutare con calma l’operato del direttore francese, che comunque è stato convocato a Londra per presiedere alla riunione che ha portato all’accordo con Ranieri.
Ad ogni modo il vero banco di prova sarà rappresentato dal rendimento della squadra, per allestire la quale Ghisolfi si è reso protagonista di una campagna acquisti importante e impattante dal punto di vista economico finanziaria. Sulla base del verdetto del campo, dunque, la proprietà statunitense della Roma giudicherà l’operato del direttore di francese, sebbene quest’ultimo soltanto a maggio abbia apposto la sua firma su un contratto triennale.