La decisione di affidare la panchina del club ad uno dei simboli del romanismo non resterà isolata: grande ritorno all’orizzonte
Ci siamo. Il 14 novembre del 2024 verrà ricordato come la data in cui Sir Claudio Ranieri da Testaccio, una vita passata in giro per l’Europa e per il mondo a portare esperienza, saggezza, carisma, vittorie, salvezze miracolose e promozioni inverosimili, si è ripreso la Roma. Per la terza volta. E sempre da subentrato.
Un primato che, se non assoluto – il grande Guido Masetti, portiere del primo scudetto giallorosso, assunse quattro volte l’incarico – il 73enne romano condivide con un certo Nils Liedholm. Uno che dalle parti di Trigoria ha sempre avuto, come dire, un certo credito. Chiamato a raddrizzare una barca senza timoniere e senza rotta certa, l’artefice del miracolo Leicester del 2016 dovrà risollevare le sorti di una squadra, per non dire di un club intero, che negli ultimi mesi ha prodotto solo delusioni tra i sempre appassionati sostenitori giallorossi.
Come sottolineato dall’edizione odierna de ‘IlMessaggero‘, la scelta di affidarsi ad un uomo vicino alla gente, accantonando per il momento l’algoritmo del database CAA, dimostra un cambio di rotta esplicitato ed evidenziato dallo stesso arrivo di Ranieri. Attenzione però, perché questa potrebbe non essere l’unica od ultima mossa dei Friedkin nella volontà di instaturare un nuovo rapporto con il popolo giallorosso.
Tifosi giallorossi, arriva la novità: si torna alle origini
Inutile negare, anche se non lo diranno mai, che scegliere Ranieri come uomo della rinascita nasconda un altro significato ben più grande. Gli americani hanno capito di aver sbagliato. Hanno capito che è importante ascoltare i tifosi: il vero motore di un club che senza di loro non sarebbe quello che è. La famiglia Friedkin – questa è la vera notizia – vuole far pace con i romanisti.
Come sottolineato dal quotidiano, già la prossima mossa, forse addirittura prima della fine dell’anno solare, sarà quella di ripristinare una volta per tutte lo storico simbolo della Lupa giallorossa sulla maglia. Un gesto che potrebbe mettere fine a quell’opera di revisionismo storico che negli anni – e qui anche la precedente proprietà statunitense ci ha messo del suo – ha portato addirittura a cambiare la data di nascita del club dal 22 luglio 1927 al 7 giugno dello stesso anno.
Ecco, queste due decisioni ravvicinate, quando saranno rese ufficiali, potranno segnare l’avvio di un possibile nuovo rapporto tra Friedkin e i tifosi. Con la ‘mediazione’ di un gigante come Claudio Ranieri, del resto, tutto appare più semplice.