Al centro di voci di mercato legate anche al suo contratto ‘particolare’, il campione argentino si prepara ad inevitabili cambiamenti
Dybala resta, Dybala se ne va. In mezzo a tanti, innumerevoli problemi lamentati dal club giallorosso nelle ultime settimane – l’inizio di stagione è stato da incubo, con la retrocessione che dista solo 4 punti – le cronache hanno registrato anche i ‘mal di pancia’ del campione argentino.
Ultimo episodio in ordine di tempo è stato la clamorosa esclusione dalla lista dei convocati per il match col Bologna. Quello che ha segnato l’esonero di Ivan Juric dopo la deludente sconfitta casalinga. Per la verità la Joya chiederebbe solo che si faccia chiarezza sulla sua posizione contrattuale, legata, suo malgrado, ad un rinnovo automatico al verificarsi di certe condizioni che ha inevitabilmente fatto sorgere alcuni ‘sospetti’. Ma facciamo un passo indietro.
Al netto di un accordo in scadenza a giugno 2025, il contratto di Dybala sarebbe automaticamente rinnovato – con le stesse cifre attualmente percepite dall’ex bianconero, ovvero quasi 9 milioni annui bonus compresi – al raggiungimento del 55% delle presenze di almeno 45 minuti nel triennio che parte dall’agosto del 2022 e che si conclude al 31 dicembre 2024.
Allo stato attuale il sudamericano ha disputato 7 gare concorrenti al numero utile per far scattare il rinnovo per un’ulteriore stagione. Difficile prevedere che il fantasista possa essere sempre titolare da qui alla fine dell’anno solare, considerando le solite noie muscolari e il turnover quasi obbligatorio che qualunque allenatore – Ranieri stesso – farebbe per avere risorse fresche nelle gare più impegnative. Il problema, inutile girarci intorno, è però legato ad una presunta ‘esclusione scientifica’ da alcune gare che il club avrebbe deciso di mettere in atto – o che è tentato di fare – pur di far decadere i termini concordati.
Insomma, quando Juric – e il croato lo ha fatto spesso – ha parlato di gestione attenta del calciatore, quasi di centellinamento della sua classe in campo, in parecchi hanno pensato che dietro ci fosse la longa manus di Ghisolfi. Che del resto, nello scorso agosto, Dybala lo aveva già ceduto all’Al -Qadsiah.
L’avvento di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa – il tecnico di Testaccio dirigerà il primo allenamento nel pomeriggio di giovedì – cambia però le carte in tavola. Addio ai sospetti, ai calcoli, alle strategie determinate da una clausola che finora ha rischiato di ‘impiccare’ anche il predecessore Juric.
Il 73enne romano ha carta bianca completa nella gestione del fuoriclasse argentino. Può farlo giocare perché convinto che possa essere utile. Ma può anche escluderlo perché non lo ritiene utile in una determinata situazione, ma una cosa appare certa.
Tutto verrà fatto nell’interesse ‘immediato’ della squadra. Questo ha implicitamente preteso Sir Claudio. Le condizioni accettate per salvare la Roma non includerebbero postille su volontà societarie legate al rinnovo del campione. Dybala e Ranieri, Ranieri e la Roma: forse i binomi migliori per uscire dalla crisi in cui ci si è impantanati.
Ovviamente il cambiamento nello scenario condizionerà inevitabilmente anche le decisioni a breve termine dell’ex Palermo. L’addio a gennaio, con Mourinho che spinge da tempo per avere il suo pupillo al Fenerbahce, può attendere. Almeno fino a quando non sarà Sir Claudio a far capire che eventualmente non ci sia spazio in campo per il giocatore.
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