Pubblicate ufficialmente le formazioni della sfida tra il Bologna di Vincenzo Italiano e la Roma di Ivan Juric. Sarà l’ultima formazione di Juric in giallorosso?
Roma-Bologna… Per Ivan Juric il momento della verità? In realtà non quanto ci si potrebbe aspettare, dato che, secondo quanto trapelato nel corso degli ultimi giorni, pare che la proprietà statunitense con a capo Dan Friedkin non abbia alcuna intenzione di precludersi in nessun caso la possibilità di ingaggiare un nome di rilievo per la panchina durante la pausa delle nazionali.
Il risultato con il Bologna, dunque, proprio come quello con il Verona o l’USG, sarà piuttosto superfluo, poiché i vertici capitolini hanno già iniziato ad intrattenere rapporti con altri tecnici in giro per l’Europa.
Intanto sui social continua a dominare incontrastato l’hashtag ‘JuricOUT’, perpetrato dalla tifoseria giallorossa, oramai impaziente di vedere un nuovo nome sulla panchina. Più che sul piano tattico, le reprimende più severe e accese sono giunte a causa di una serie di scelte a dir poco curiose in termini di undici titolare e, soprattutto, in termini di cambi effettuati a partita in corso.
Difatti, è stata una gestione quantomeno controversa dei nuovi acquisti più in forma e della vecchia guardia ad acuire esponenzialmente il livore della tifoseria, che da pochi istanti può venire a contatto con l’undici titolare scelto dal tecnico croato nel corso della sfida con il Bologna.
Tralasciando le scelte oramai scontate su cui la tifoseria non spreca neanche più il tempo necessario a scrivere un tweet, dunque quelle relative a Svilar (d’obbligo), ma soprattutto al trio difensivo formato da Mancini, Ndicka e Angelino (in molti si sono chiesti il motivo della scomparsa di Hummels dai radar e la conseguente posizione arretrata di Angelino, le cui qualità in fase di spinta sono evidenti e attualmente disinnescate da una posizione curiosa).
Si passa al centrocampo, dove l’ex Torino, anche a causa della chiacchierata assenza di Dybala davanti, ha cambiato qualcosa. I tifosi non possono esultare per l’assenza di Cristante, dato che alle qualità e alla freschezza tecnico-tattica di Le Fée è statp preferito proprio l’ordine dell’ex Atalanta.
Ai loro lati ecco Zaki Celik (le cui modeste prestazioni non possono essere imputate a Juric, il quale si ritrova con sostituti altrettanto inadeguati) e Stephan El Shaarawy, il quale torna a ricoprire un ruolo dove la sua qualità e la sua propensione al sacrificio potranno concretizzarsi.
Infine, a completare l’undici titolare, dietro lo scontato Artem Dovbyk ecco un imprevisto Nicolò Pisilli (il più quotato e contestato Lorenzo Pellegrini non sarà neanche in panchina a causa di una ricaduta fisica, come Zalewski, colpito da uno stato febbrile) e Matias Soulé (la sua prestazione contro il Verona ha restituito quelle piacevoli sensazioni di quando danzava tra le linee con la certezza di essere il leader tecnico e la scintilla del Frosinone dello scorso anno).
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini (C), N’Dicka, Angeliño; Celik, Cristante, Koné, El Shaarawy; Soulé, Pisilli; Dovbyk
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