Nella conferenza stampa alla vigilia di Roma-Bologna, il tecnico croato ha dato delle anticipazioni sulla formazione e non solo
Una partita da vincere. Assolutamente. Senza ‘se e senza ‘ma‘. Quante volte, nelle ultime settimane, abbiamo sentito ripetere questo ritornello tanto dagli addetti ai lavori quanto dai tifosi, dai giocatori, e dal tecnico. Già, l’allenatore. Suo malgrado al centro di tantissime voci su un suo imminente esonero, Ivan Juric è ad un bivio: una frontiera che, in caso di mancata vittoria contro il Bologna nel match delle 15 di domenica, potrebbe essergli fatale. Stavolta per davvero.
Reduce dall’ennesima delusione da quando è alla guida della Roma – con 1,36 punti a partita, l’allenatore croato è quello che ha fatto peggio, come media punti, negli ultimi 20 anni – l’ex tecnico di Verona e Torino conta di fare bottino pieno per allontanare i fantasmi. Avversario di turno quel Bologna che, sebbene lontano dai fasti dello scorso anno, può rappresentare comunque un ostacolo ostico.
Del resto, di questi tempi, anche squadre oggettivamente modeste come l’Union SG affrontato giovedì in Europa, hanno dimostrato di poter mettere sotto la formazione giallorossa. La difesa inedita messa in campo a Bruxelles non verrà riproposta in campionato: Juric è intenzionato a cambiare radicalmente l’undici di partenza, come confermato nella conferenza stampa del giorno prima.
Tanti e delicati i temi affrontati dall’allenatore slavo nell’incontro coi giornalisti alla vigilia della gara spartiacque contro la compagine allenata da Vincenzo Italiano.
Domanda sull’emergenza della Roma: “Ci sono segnali di positività, ma poi ci sono tratti che non mi piacciono. Il Bologna ha un allenatore top player, perché dà un gioco aggressivo e pericoloso. Sono state sempre belle le sfide con Italiano. Hanno un gioco che mi piace tanto”.
Juric ha poi risposto ad una domanda sul momento della squadra e su Hummels: “Ero sincero quando ho detto che con il Verona ho visto cose buone. Mentre con l’Union, nonostante il pareggio, non vedo differenze nella prestazione fornita contro la Fiorentina. Non è stata la mia squadra. La prestazione è stata sconcertante. Hummels è un professionista, non c’è mai stato un litigio. Ma devo essere sincero nei confronti del mio lavoro, devo scegliere quello che sento. Se Pisilli mi dà più garanzie, faccio giocare lui e non Pellegrini”.
Juric ha poi continuato il suo intervento: “Con Torino c’è stata una gara positiva. Con il Verona ci sono stati aspetti positivi, mentre con l’Union non c’è stata anima. Avrei detto la stessa cosa anche se avessimo vinto contro l’Union. Dybala non ci sarà domani, perché ha sentito un fastidio. Pellegrini non so se giocherà o meno. Non siamo attaccati alle partite, dove non siamo competititvi: non c’è la base del concetto di calcio. Dybala non è infortunio, ma cicatrici o fastidi che arrivano da altri infortuni. Ha sentito già qualcosa con l’Union. Ha avuto un risentimento durante un allenamento. Ndicka ha recuperato. Abbiamo ripulito aria dopo Firenze, abbiamo tirato fuori tutto. Ho la coscienza pulita, non mi sento di fare un passo indietro. Non è facile, a volte arriva questo pensiero ma poi sparisce. Ho visto molti migloramenti in certe partite, ma ho visto buio in altre gare”.
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