La nuova magra figura europea della formazione giallorossa ha aggravato la posizione di Ivan Juric: Roberto Mancini sta rimontando
Un’altra giornata da dimenticare per i tifosi della Roma. Sarebbe potuta essere l’occasione giusta per festeggiare il ritorno alla vittoria in trasferta che manca ormai da Udine, nella gara di campionato dello scorso aprile prima interrotta per il malore ad Evan Ndicka e poi ripresa per 19 minuti di gioco più recupero.
Il gol di Bryan Cristante all’ultimo respiro nella sfida coi friulani resta l’ultima affermazione corsara di una squadra che sembra del tutto incapace di non commettere errori che compromettono un risultato positivo maturato sul campo.
Anche contro il modesto Union SG, così come contro l’Athletic Club e col Monza, la Roma non ha saputo capitalizzare ll vantaggio acquisito, facendosi rimontare con un gol subìto che la dice lunga sulle croniche disattenzioni di una difesa che non dà garanzie. Se non deve sorprendere la distrazione di Celik – il turco si è fato battere nel duello aereo da Mac Allister, alto ‘appena’ 172 cm – ha lasciato di stucco l’errore di Mile Svilar, scivolato goffamente in uscita sul corner battuto dai padroni di casa.
Con la squadra disordinatamente all’attacco nel convulso finale, i giallorossi hanno anche rischiato seriamente di capitolare. Probabilmente una sconfitta avrebbe messo la parola ‘fine‘ all’avventura di Ivan Juric sulla panchina dei capitolini, ma l’addio – giurano in molti – sembra solo rimandato.
Già nei giorni antecedenti all’amara trasferta in terra belga si sono infatti moltiplicati i nomi dei candidati papabili alla successione di un allenatore che non ha mai fatto breccia nell’ambiente. Tra questi, uno dei più prestigiosi è sicuramente quello di Roberto Mancini, licenziato poche settimane fa dalla Federazione saudita, che lo ha sollevato dall’incarico di CT.
Tra i nomi di Paulo Sousa, Frank Lampard, Massimiliano Allegri – più che altro una suggestione quella legata al tecnico livornese – al ‘solito’ Daniele De Rossi e perfino a José Mourinho, il profilo di Roberto Mancini sta prendendo sempre più quota. Ci credono le società di scommesse, che nel giro di poche ore ha visto dimezzatala sua quota come possibile prossimo allenatore dei giallorossi.
Se infatti fino a prima della gara con l’Union SG la possibilità che l’ex CT dell’Italia allenasse la Roma era ‘bancata’ a 10 dalla Snai, ora la quota è scesa a 5. Il periodo temporale a cui si fa riferimento nell’ipotesi che il nativo di Jesi si sieda sulla panchina della Roma termina il 1 settembre del 2025, ma è chiaro che, con la situazione esplosiva all’interno di Trigoria, l’eventualità è da riferirsi al presente più che all’immediato futuro.
La prossima gara col Bologna sarà ancora una volta decisiva per il futuro di Juric. Proprio quel Bologna nel cui settore giovanile si è formato, da calciatore, uno dei più grandi talenti del nostro calcio. Poi divenuto allenatore di successo.
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