Clamorosa indiscrezioni sulle manovre, che già sarebbero iniziate, per un nuovo cambio di mano alla guida della Juventus: torna proprio lui
Tempi duri, per lo meno relativamente all’abitudine e quasi all’obbligo di vincere che è storica caratteristica del club bianconero, per i tifosi della Juve. L’ultimo scudetto del club più titolato d’Italia è infatti datato 2020. Ma sembra un secolo fa.
Era la Juve di Maurizio Sarri e di Cristiano Ronaldo, una Juve che di lì a poco avrebbe lasciato il passo, nei titoli conquistati in Italia, prima all‘Inter di Antonio Conte, poi al Milan di Stefano Pioli. E ancora: al Napoli di Luciano Spalletti e ai nerazzurri di Simone Inzaghi. Può succedere, certo, ed è già successo, che la Juve non vinca in Italia per un po’. Ma questo tempo si sta dilatando a dismisura.
Quello che ha messo in allarme la piazza è stato soprattutto il gap nei confronti del leader di turno che a fine anno hanno alzato al cielo la coppa del Tricolore. È insomma una Juve non competitiva, a cui non è bastato, né servito, affidarsi alla garanzia Allegri per tornare sulla vetta d’Italia. A nulla pare esser nemmeno servito il terremoto societario del novembre 2022, quello che portò, anche in relazione all’incipiente inchiesta sulle plusvalenze, alle dimissioni di Andrea Agnelli e di tutto il CdA dell’epoca.
Via il nipote dell’Avvocato, via Maurizio Arrivabene, via Federico Cherubini – sebbene quest’ultimo in un secondo momento – via Pavel Nedved. Dal gennaio 2023 Exor ha insediato ai posti di comando Maurizio Scanavino nel ruolo di Ad, con Gianluca Ferrero come presidente.
Il nuovo corso si è poi arricchito con la rivoluzione tecnica dell’utlima estate, quella che ha portato sulla panchina della Juve Thiago Motta, che ha condotto, su suggerimento del Direttore tecnico Cristiano Giuntoli, un mercato di tipo diverso. Fatto sì di investimenti ma anche di importanti cessioni. Per ora i risultati scarseggiano, e allora ecco affacciarsi all’orizzonte qualche nostalgico. Le cui mire restaurative sarebbero anche confermate da recenti indiscrezioni.
Con 19 trofei in campo maschile e 10 in quelli femminile, la gestione di Andrea Agnelli nei suoi 13 anni alla guida della Juve è la più vincente di sempre. Parlano i numeri, che non mentono. Superati i guai con la giustizia ordinaria e sportiva relativamente all’inchiesta sulle plusvalenze e sulla manovra stipendi, l’ex numero uno è pronto a tornare in pista.
Dopo aver ottenuto la riduzione dell’ultima inibizione comminata dal Tribunale Federale Nazionale, Agnelli sta lavorando ‘nell’ombra’ con un disegno ben preciso.
Come riferito dall’esperto di vicende bianconere Mirko Nicolino, l’ex presidente della Juve sta mettendo insieme capitali, incontrando investitori stranieri (prevalentemente arabi), conversando approfonditamente con manager nostrani. L’idea è quella di riprendersi il controllo del club in maniera autonoma da Lapo Elkann. La missione non ha una scadenza a breve termine, ma l’obiettivo è stato fissato con chiarezza.
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