Il tecnico giallorosso ha rafforzato la sua posizione grazie alla vittoria contro il Torino: merito anche di un paio di mosse certamente gradite al dirigente francese
Grazie ad una prestazione attenta, magari non entusiasmante ma finalmente ‘da squadra’, la Roma di Ivan Juric è tornata alla vittoria battendo un Torino apparso timido, impaurito, con poca personalità, che forse ha paradossalmente risentito del clima potenzialmente infuocato di un Olimpico pronto ad esplodere se le cose fossero andate male ancora una volta.
È bastato un lampo di Paulo Dybala, bravissimo a sfruttare l’indecisione di un incerto Linetty, per portare a casa i tre punti in una serata caratterizzata da alcune scelte non banali dell’allenatore croato. Innanzitutto, con Pellegrini non al meglio – Juric ha comunque sottolineato, nel post-gara, di non essersi affidato al Capitano per scelta tecnica – e Dybala spostato a fare il ‘falso nueve’ davanti, non ha comunque trovato spazio in campo Matìas Soulé, uno degli acquisti top del mercato estivo giallorosso.
Non è passata inosservata nemmeno l’assenza di Shomurodov, il vice designato di Artem Dovbyk, al quale il mister ha preferito l’argentino, chiedendo di interpretare il ruolo in modo ovviamente del tutto diverso. Per finire, forse sulla scia di quanto già deciso a sorpresa a Firenze, il tecnico ha fatto fuori dall’undici titolare Bryan Cristante, al quale sarebbero stati poi riservati solo 12′ più recupero nella ripresa ed oltretutto in un ruolo non suo: quello di trequartista. Quello che fino a quel momento del match era stato ricoperto, con alterne fortune, da Tommaso Baldanzi.
Proprio l’esclusione di Pellegrini e Cristante, due tra i massimi senatori dello spogliatoio, non può non indurre ad alcune riflessioni: Juric pare aver sposato la linea dirigenziale quanto meno nelle decisioni assunte nella linea mediana.
Schierati titolari insieme dall’allenatore – finora i due avevano fatto coppia dall’inizio solo in occasione di Roma-Dinamo Kiev di Europa League – Manu Koné ed Enzo Le Fée sono rimasti in campo 90′. Le quattro sostituzioni operate da Juric nel corso dell’incontro non hanno toccato i due francesi, che sembrano destinati a guidare il centrocampo anche nelle prossime gare.
Un’investitura ulteriore per i due transalipini è arrivata dalle parole dello stesso ex allenatore di Torino e Verona nel post partita: “Mi è piaciuta molto anche la prova di Le Fée e Koné. Sono davvero una bella coppia“, ha dichiarato Juric ai microfoni di DAZN.
Considerando che i due nuovi arrivi sono stati delle precise scelte di mercato di Florent Ghisolfi, e che gli esclusi eccellenti, per un motivo o per l’altro, non sono certo in cima alla lista delle preferenze del Ds francese, Juric pare aver sposato, in buona parte, la politica di mercato fatta dal dirigente transalpino. Mancherebbe solo il rilancio di Soulé a completare l’opera: sull’impiego del talento argentino pesa ancora probabilmente il mancato addio estivo di Paulo Dybala, che avrebbe spalancato all’ex Frosinone le porte di una titolarità quasi certa.
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