Clamoroso retroscena emerso dagli spogliatoi del ‘Franchi’: tiene banco l’acceso confronto avuto dal Ds francese con la squadra
Non solo Mancini e Juric. Non solo tutto il gruppo squadra – capitanato dai senatori, intrattenutosi con alcuni tifosi in piena notte alla Stazione Termini all’arrivo a Roma – a fare i conti con la rabbia di un popolo. È successo ben altro nelle ore che vanno dall’immediato pre-partita contro la Fiorentina al ritorno in città della squadra.
Un retroscena, quello che ci apprestiamo a ricostruire grazie alle indiscrezioni del ‘Corriere dello Sport‘, che altro non è che l’ennesima prova, un’altra dimostrazione – se mai ce ne fosse stato bisogno – di come la Roma sia ora un’autentica Santa Barbara, per citare un’espressione tanto cara ad un noto giornalista esperto di basket.
Tutto è iniziato con la doppia sostituzione, al minuto 32 del primo tempo, di Angelino e Bryan Cristante, mandati anzitempo negli spogliatoi da Juric, che di lì a poco, alla pausa, avrebbe fatto fuori anche Gianluca Mancini. Una decisione, questa, che potrebbe essere stata figlia della lite tra lo stesso tecnico e l’ex Atalanta, sebbene in questa fase non sia importante ora stabilire un nesso di causalità.
Già perché al fischio finale del match, con la squadra tutta presente negli spogliatoi, è arrivato Florent Ghisolfi, il Ds della Roma. Normalmente poco avvezzo a far sentire la sua voce, per lo meno con la stampa. Il suo disappunto per la prestazione e per il risultato è arrivato però forte e chiaro all’orecchio dei calciatori.
Il dirigente transalpino è sceso negli spogliatoi per fare un discorso piuttosto duro alla squadra, in presenza di Juric e dello staff tecnico. Il senso delle sue parole era che certe figuracce non sono ammissibili, per alcuna ragione. Ghisolfi ha parlato in francese con l’aiuto dell’interprete del club, Claudio Bisceglia, ma i giocatori non hanno assolutamente gradito la reprimenda,
In testa al dissenso per le parole pronunciate da Ghisolfi si è esposto il Capitano, Lorenzo Pellegrini, che ha preso la parola cercando di difendere l’onorabilità del gruppo. E trasmettendo poi l’umore dei compagni nella bollente conferenza stampa tenutasi sempre all’interno dello stadio.
Il numero 7 ha lanciato una frecciata molto chiara alla società, parlando di ‘momento difficile a livello organizzativo’. Spiegando poi nel dettaglio a cosa si riferisse: “Cambiare un allenatore dopo quattro giornate, sostituendolo con un altro che ha idee di calcio molto diverse, sicuramente non ci ha aiutati”, la giustificazione, almeno parziale, di Pellegrini, per spiegare la terribile stagione vissuta finora dal club capitolino.
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