Dopo la batosta di Firenze, Ivan Juric sembra avere le ore contate: nella notte sarebbero stati già avviati i primi contatti con l’ex mister giallorosso
Una batosta terrificante. Forse anche in qualche modo annunciata, certo non nelle proporzioni vissute dolorosamente nell’infinita serata di Firenze. La Roma, quella di Ivan Juric, si è letteralmente sciolta come neve al sole sotto i colpi di una Fiorentina che, per quanto brillante, ha avuto vita troppo facile nel seppellire di gol la squadra giallorossa.
In piena confusione tattica e tecnica, la Roma di fatto non ha mai reagito, finendo anche la partita in 10 e rischiando un passivo che sarebbe potuto essere anche più pesante.
Evidenti le colpe del tecnico croato – non certo l’unico responsabile, ci mancherebbe – capace anche di effettuare una doppia insolita sostituzione al minuto 32, quando Cristante e Angelino hanno lasciato spazio a Koné e Zalewski.
La panchina di Juric è sempre più traballante: a tal proposito è emersa un’indiscrezione che riguarda il possibile sostituto, già pre allertato da una dirigenza e una proprietà che sembrano aver perso la bussola da tempo. Il nome è di quelli forti, familiari, perché già visti alla guida della formazione capitolina.
Il rischio è quello di distruggere un’altra figura leggendaria per il popolo giallorosso. ‘Maneggiare la storia senza aver la cultura e l’intelligenza per poterlo fare’ – sottolineava ieri negli studi di Sky Sport Marco Bucciantini – può esporre a delle brutte figure. E al malcontento di una piazza che non perdona questo tipo di errori, al di là dei risultati sul campo, peraltro disastrosi.
Di fronte alla notizia, rivelata da Rete Sport sul proprio account X, di contatti che la proprietà americana avrebbe già avviato con Claudio Ranieri per un clamoroso ritorno in panchina al posto del mister slavo, il cuore dei tifosi, letteralmente a pezzi dopo l’ennesima umiliazione, ha avuto un sussulto. Lui, romano e romanista doc, potrebbe davvero tornare a guidare la Roma.
Non può però sfuggire il pericolo che, dopo lo Special One e DDR, anche un altro personaggio tanto caro alla tifoseria non sia messo nelle condizioni di lavorare al meglio. Di restare senza un vero appoggio da parte di una società ancora orfana di un CEO dopo le dimissioni di Lina Souloukou.
Per certi versi, la figura del decano degli allenatori italiani – reduce dalla doppia straordinaria impresa in quel di Cagliari – potrebbe essere l’unica veramente apprezzata dalla piazza. Non Roberto Mancini, su cui pesa il glorioso passato laziale, non Max Allegri, peraltro restio ad accettare di rimettersi in gioco in una situazione di assoluta confusione.
Lo stesso De Rossi, a cui molti tifosi stanno rimproverando la decisione di lasciar andar via Edoardo Bove, non gode affatto di consensi unanimi. Lui sì, Ranieri sì. Pronto a venire in soccorso per la seconda volta alla ‘sua’ Roma, il mister di Testaccio è in piena corsa per una nuovo affascinante capitolo della sua carriera.
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