In un’intervista esclusiva rilasciata a Cityrumors.it, l’americano rivendica il lavoro svolto alla guida del club giallorosso
Non c’è pace, in questo particolare momento storico, per la famiglia Friedkin. I proprietari della Roma sono letteralmente sotto assedio sia da una fetta consistente della tifoseria, che mal ha digerito come sia stato gestito l’esonero di De Rossi, nonché la decisione in sé, sia da una parte della stampa, per non parlare di qualche grande ed illustre ex, come Walter Sabatini, che non le ha mandate a dire al Sig. Dan.
Alla vigilia dell’importantissima sfida all’Inter Campione d’Italia – una gara in cui, tanto per restare in tema, la Curva Sud ha già proclamato uno sciopero parziale del tifo – si leva anche la voce del più insospettabile dei contestatori. Che risponde al nome di James Pallotta.
Ovvero l’ex numero uno del club capitolino. Colui che, ormai più di 4 anni fa, cedette la società Roma ai suoi connazionali pressato dalle proteste della piazza, delusa ed amareggiata da tante situazioni equivoche. Tra cui, in testa, la gestione dell’addio di Francesco Totti e del suo inserimento in società, durato lo spazio di un mattino.
L’imprenditore e dirigente statunitense, al cui ricordo è legata la straordinaria impresa in Champions League contro il Barcellona nel 2018, non le ha mandate a dire ai suoi successori. L’Intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di Cityrumors.it suona come una sorta di condanna verso gli attuali proprietari della Roma.
“I tifosi contestano i Friedkin? Succede. Se io sono meglio di loro non sono tanto io a dirlo, quanto i numeri e punti che facevamo ogni anno, Basta vedere quelli, non c’è da aggiungere altro. I numeri parlano chiaro“, ha ribadito in modo più che agguerrito Pallotta.
Ovviamente l’ex numero uno si rifà ai risultati sportivi ottenuti in campionato, con i suoi successori che, dalla loro venuta, mai sono riusciti ad ottenere una qualificazione alla Champions League. La stessa competizione in cui invece la sua Roma aveva brillato, con la ciliegina sulla torta della citata impresa contro i catalani.
In questo particolare momento storico poi, Pallotta è addirittura rimpianto da qualche tifoso, esasperato dalla lontananza emotiva della presidenza e da alcune decisione che, invero, nulla hanno fatto per renderli più apprezzati dal tifoso romanista medio.
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