Giungono spiacevoli aggiornamenti per il gruppo Friedkin, i cui ingenti investimenti potrebbero non sortire gli effetti desiderati
Possedere una squadra di calcio difficilmente diviene un business dove utili e guadagni giungono con costanza e, difatti, sono numerose e insospettabili le società che incorrono in ingenti debiti.
Basti pensare ad una delle squadre più importanti del mondo, capace di vincere da svariati anni il campionato più ambito d’Europa (dunque del mondo) e conquistare la coppa dalle grandi orecchie appena un anno e mezzo fa: il Manchester City.
I citizen di Guardiola sono attualmente all’interno di un uragano normativo che potrebbe causare un’ingente penalizzazione, il che fa facilmente intendere come non siano soltanto le piccole società a rischiare di incappare in problemi finanziari. Soprattutto nel mercato odierno, dove anche il più estemporaneo dei talenti viene valutato decine di milioni di euro, occorre investire ingenti quantità di denaro che, spesso, non pareggiano i ritorni.
La necessità di rispettare il tanto chiacchierato Fair Play Finanziario fu introdotta proprio per evitare che vi fossero plateali discrepanze tra investimenti e entrate, il che mise in crisi un gran numero di grandi società europee.
Nel recente passato italiano possiamo ricordare il caso Juventus, durante il quale i bianconeri aveva gonfiato alcune plusvalenze per permettersi di compiere alcuni acquisti folli. Di recente sono emerse novità in merito ad una probabile sanzione in arrivo per un’altra società europea.
Se il popolo giallorosso, in termini di gestione interna, potrebbe recriminare non poco alla famiglia Friedkin, sul piano degli investimenti appare difficile contestare quanto fatto nel corso di un’estate di pazzi acquisti.
È vero… qualcuno potrebbe ribattere che svariati ruoli non siano stati coperti a dovere, ma in questo caso la responsabilità ricade più su Florent Ghisolfi che sulle cifre messe a disposizione dal gruppo Friedkin.
Una cosa è certa però… ai Friedkin non manca il capitale e vi sono due segnali evidenti di ciò: da una parte il mastodontico progetto dello Stadio a Pietralata, dall’altra ecco l’inizio dell’acquisizione dell’Everton.
La solidità finanziaria del gruppo statunitense è manifestata proprio dall’affare Everton, a cui i Friedkin andranno incontro con la consapevolezza che vi sono ben 451 milioni di sterline di debiti con gli azionisti. Secondo quanto affermato da Keith Wyness – CEO del Goodison Park – a Football Insider, nel caso in cui le sanzioni imposte dalla Premier League dovessero essere retroattive, l’Everton andrebbe incontro ad una sequela di pesanti penalizzazioni.
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