Il mitico ex Capitano giallorosso è tirato in ballo nei discorsi del dirigente, che al solito non risparmia frecciatine e sentenze
Ci sono personaggi, nel mondo del calcio, famosi per la loro schiettezza, o per il loro linguaggio particolare, diverso dalle solite frasi di circostanza che spesso si sentono anche quando si parla di argomenti scottanti. O non esattamente legati al commento a caldo di un match. Tra quelli perfettamente riconoscibili anche solo leggendo il resoconto di una loro intervista, Walter Sabatini occupa un ruolo di assoluto rilievo.
Già ex dirigente della Roma – una specie di plenipotenziario all’epoca – tra il 2011 e il 2016, e successivamente protagonista di un’esperienza lampo all’Inter, il navigato dirigente è stato intercettato da ‘Il Messaggero‘ proprio nella settimana che precede la supersfida dell’Olimpico tra giallorossi e nerazzurri.
Al solito – guai che magari qualcuno possa pensare che con l’avanzare dell’età Sabatini si sia ammorbidito – il nativo di Marsciano ha parlato senza troppi peli sulla lingua della situazione in casa Roma. Non sono mancate aspre critiche nei confronti della proprietà, condite da un auspicio gridato a tutta forza: il ritorno di Francesco Totti in società.
Dopo aver asserito di non accettare che la Roma, per il valore intrinseco della rosa, possa restare fuori dalle prime 4, Sabatini ha anche affermato che però la Lazio avrebbe più giocatori in grado di risolvere ‘da soli’ il match a differenza della squadra giallorossa, che ne avrebbe pochi. I discorsi si sono poi spostati sulla gestione della Roma da parte dei Friedkin e del destino auspicato da Sabatini per la leggenda per antonomasia della storia romanista.
“Ho come l’impressione che alla Roma gli americani non abbiano ancora capito dove siano. Non hanno mai parlato con la gente, e questo è segno di un’arroganza insopportabile. I Friedkin non hanno compreso che la Roma senza la sua gente è niente“, ha esordito l’ex uomo miracolo della Salernitana 2021/22, che ha anche aggiunto come richiamare eventualmente De Rossi come tecnico sarebbe un danno per l’ex numero 16 giallorosso.
“Spero che qualcuno offra un ruolo operativo alla Roma a Francesco Totti. Avrà necessità di un po’ di tempo per imparare, magari dovrà alzarsi presto la mattina, ma non sottovalutiamolo. La Roma gli spetterebbe di diritto per la gioia che ha regalato a milioni di persone“, ha chiosato.
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