L’ennesimo tavolo tecnico tra le parti analizzerà varie questioni: i costi non sono il solo ostacolo alla realizzazione dell’opera
Sono ormai passati oltre due anni da quel 3 ottobre del 2022, giorno in cui la Roma, come
soggetto proponente, presentava in Comune uno studio di fattibilità per la realizzazione e la gestione in project financing del nuovo stadio di proprietà che nelle intenzioni sarebbe sorto nell’area del quartiere Pietralata.
Ripercorrendo le tappe fondamentali di un’idea che è sempre nella testa e nel cuore di ogni tifoso giallorosso, il 10 maggio 2023 l’Assemblea Capitolina, con 33 voti favorevoli e 3 astenuti, approvava la delibera che sanciva il ‘pubblico interesse‘, conditio sine qua non l’effettiva realizzazione del progetto.
L’ultimo passo, che sarebbe poi stato una sorta di canto del cigno dell’allora Ceo Lina Souloukou, è stato la presentazione in Comune del progetto definitivo. Un disegno avveniristico, con una capienza aumentata da 55 a circa 60mila posti, con il prestigioso e suggestivo obiettivo di inaugurare il tutto entro il 2027, anno del centenario del club giallorosso. Via libera, dunque? Non esattamente. Perché la macchina burocratica, già nemica ultradecennale dei sogni di vari presidenti da Dino Viola in avanti, si è messa in moto. Anzi, non ha mai smesso di essere una sorta di spina nel fianco nel progetto della famiglia Friedkin.
‘La Gazzetta dello Sport’ ha fatto il punto della situazione nel giorno in cui è previsto un altro incontro, l’ennesimo, per definire le strategie e rispondere alle richieste delle istituzioni locali. Innanzitutto c’è da rilevare come, rispetto ai costi messi in preventivo in passato, le spese di realizzazione risultino raddoppiate. L’aumento del costo delle materie prime e le spese per le varie
opere ad integrazione che il Comune ha chiesto al club hanno fatto lievitare l’impegno economico totale a qualcosa come 1 miliardo di euro. E non finisce qui.
Bisogna ancora dipanare le difficili questioni dei parcheggi, della viabilità e del ponte ciclopedonale su via Livorno. Aumentando la capienza dell’impianto sono aumentati anche i posti auto che la Roma deve garantire al Comune per avere l’ok alla posa della prima pietra. Attualmente, col nuovo progetto, il club è arrivato a garantirne 25mila. Ne mancherebbero 5000: difficile reperire altri spazi in un’area già soggetta alle vivaci proteste dei comitati di quartiere, spinti dall’iniziativa dei residenti.
Intanto, sottolinea la Rosea, dopo l’addio di Souloukou è stato nominato il nuovo responsabile che si occuperà del dossier stadio. Si tratta di Nicholas Gancikoff, che in passato si è già occupato di progetti di stadi per vari club di calcio, tra cui Inter e Milan.
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