Intervista Juric, Pellegrini ‘dio’ e lavoro Dybala: “Mai stato meglio”

A quasi un mese dall’assunzione dell’incarico come tecnico della Roma, Ivan Juric ha parlato a cuore aperto della nuova avventura

Quella faccia da duro. Quella fama di uomo dalla grande personalità e dal carattere spigoloso, doti mostrate abbondantemente sin dagli albori della sua carriera da calciatore, iniziata nel club per il quale faceva il tifo da bambino, l’Hajduk Spalato. L’Italia adottata come seconda patria, l’identificazione con la piazza genoana, dove ha concluso il suo percorso da giocatore e dove è tornato per allenare in seguito alle esperienze sulle panchine di Mantova e Crotone.

Da Dybala a Pellegrini e Pisilli, il tecnico croato si coinfessa
Il mister giallorosso ha rilasciato un’intervista esclusiva esclusiva al noto quotidiano (LaPresse) -Asromalive.it

Ivan Juric non ha paura di niente e di nessuno, altrimenti non avrebbe accettato di prendere il posto di un idolo assoluto del popolo giallorosso come Daniele De Rossi, licenziato su due piedi dalla proprietà americana proprio dopo la mancata vittoria proprio nel match disputato al ‘Luigi Ferraris’ di Genova contro i rossoblù.

Protagonista di alcuni battibecchi coi giornalisti divenuti ben presto virali (famoso un suo sfogo dopo un derby perso contro la Sampdoria che gli costò la panchina), Juric è anche quello che, da tecnico dl un Verona già portato brillantemente in salvo, andò a pareggiare a Napoli causando di fatto la mancata qualificazione dei partenopei alla Champions dell’anno successivo. Già, perché il croato è professionista esemplare: non regala niente a nessuno e non fa sconti.

Juric è però anche uomo di grande intelligenza. Arrivato a Roma in punta di piedi, il 49enne ha subito capito di dover omaggiare il passato appena strappato dal cuore dei tifosi, ascoltando con umiltà il dispiacere dei giocatori e della piazza per la traumatica separazione da De Rossi.

Lo scetticismo nei suoi confronti, esasperato dalla feroce contestazione contro i Friedkin, serpeggia ancora. Accompagnato dai fischi che parte dello stadio ancora riserva a Cristante e soprattutto a Capitan Pellegrini. Juric allora, col suo entusiasmo che ben traspare dall’intervista esclusiva rilasciata al ‘Corriere dello Sport’, ha deciso di vestirsi da pompiere. Con tutto l’orgoglio di cui dispone, il tecnico ha accettato la sfida. Non si sente una figura secondaria ed è pronto a dare tutto per il suo nuovo club.

Juric a cuore aperto: quella missione chiamata Roma

Non ho mai lavorato in condizioni migliori di queste. Mi sento in Paradiso“, ha esordito il mister nella sua chiacchierata col Direttore del ‘Cor Sport’ Ivan Zazzaroni. “Non mi sono mai trovato in una situazione simile, ma altrettanto bella. Chi ama il calcio, qui si diverte… Sento il calore dei tifosi ad ogni passo. La squadra ha dei margini di crescita pazzeschi“, ha continuato Juric.

Ivan Juric si è confessato ai microfoni del quotidiano
Ivan Juric ha accettato con entusiasmo la sfida chiamata Roma (LaPresse) -Asromalive.it

Andando sui singoli, non potevano mancare riferimenti a tre giocatori a loro modo protagonisti all’alba della sua avventura in quel di Trigoria. “Pellegrini nelle ultime partite ha avuto 6-7 palle-gol. Vuol dire che si muove da Dio, che sta bene, che corre tanto, che non si nasconde. Non ha fatto gol ed è un peccato. Ha avuto occasioni importanti, ha colpito una traversa. Lo vedo in allenamento, non si tira mai indietro. Può essere un momento negativo, anche in Nazionale ogni cosa che prova gli va storta. Ma lavorando come sta facendo, da capitano vero, arriverà a punto.

Dybala? Con tutto lo staff cerchiamo di recuperarlo al 100% e per sempre. Vogliamo evitare le ricadute e gestirlo bene, e ci siamo presi del tempo per farlo. Quando Paulo gioca è una meraviglia, dobbiamo metterlo a posto, non come negli anni passati. Vogliamo trovare una continuità con lui, magari non giocherà tutte le partite, ma l’obiettivo è metterlo a posto sotto il profilo muscolare”, ha insistito l’allenatore.

La chiosa è invece tutta per il nuovo gioiello di casa, Niccolò Pisilli: “Di lui ti innamori in poco tempo. È giovane, deve crescere, viene da una famiglia diciamo intellettuale, lui è calmo, sereno, ragiona. Ha un talento che finora non avevo mai riscontrato in ragazzi così giovani. Ha il primo controllo, la percezione delle cose, la tecnica. Se continua così, lavorando senza montarsi troppo, avrà una grande carriera davanti a sé“, ha concluso.

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