Voti Elfsborg-Roma, esordio da incubo e nuovo tracollo in Europa. Ecco cosa è successo durante la seconda sfida europea di Juric.
Si è da poco concluso il secondo incrocio di Europa League, che ha questa volta visto la Roma di Ivan Juric imbattersi in una trasferta logisticamente complicata, contro un avversario, però, ben meno nobile rispetto all’Athletic Bilbao di sette giorni fa. Ciò, ad ogni modo, non ha in alcun modo cancellato le già ben note difficoltà che avevano preceduto la partita, legate soprattutto al clima potenzialmente ostico e le condizioni di un terreno di gioco poco abituale per una squadra di Serie A.
L’erba sintetica, come emerso sin da subito, ha impattato soprattutto sulla possibilità della squadra giallorossa di sfruttare le qualità dei propri elementi migliori, apparsi spesso in difficoltà e imprecisi su cross e passaggi, Angelino su tutti. Scadente, nella prima frazione di gioco, infatti, l’apporto dell’esterno spagnolo e di Saud Abdulhamid, all’esordio dal primo minuto con la maglia della Roma.
Voti Elfsborg-Roma, esordio da incubo e tante insufficienze
Il turning point del primo tempo, ad ogni modo, è stato rappresentato dall’intervento del VAR in occasione del fallo di mano di Tommaso Baldanzi, che fino a quel momento era apparso dinamico e volenteroso, prima di imbattersi in una scelta ingenua e scoordinata dopo la quale nulla ha potuto Mile Svilar.
Proprio il portiere della Roma, fino a quel momento, era stato forse il migliore in campo, distinguendosi per una coppia di interventi non banali ma dopo i quali non è riuscito, comunque, ad evitare la concretizzazione dagli undici metri di Baidoo. Non ottimale l’approccio della squadra di Juric anche alla seconda frazione di gara, durante i cui primi minuti non si sono registrati eventi di grande importanza, se non lo sciagurato tiro di Saud Abdulhamid, spedito nel settore ospiti.
Lo stesso terzino saudita, però, qualche minuto dopo si è distinto per uno spunto interessante, costringendo gli avversari al fallo e generando un calcio di punizione non sfruttato nel migliore dei modi dalla combinazione Paredes-Ndicka. A cercare di dare la scossa a metà secondo tempo Ivan Juric, con una massiccia serie di cambi volti a sfruttare le maggiori qualità delle prime linee della squadra. Propositivo in diverse occasioni Dovbyk e buono anche l’impatto di Lorenzo Pellegrini, la cui giocata al settantacinquesimo aveva solamente illuso.
Proprio il numero 7 è stato tra i più propositivi, come testimoniato anche dalla traversa colpita all’83esimo da fuori area. Questo e poco altro, insomma, anche nei secondi quarantacinque minuti, il cui filo rosso è stata la scarsa incisività anche degli uomini di maggiore qualità e un giro palla talvolta sterile e fin troppo spesso orientato all’indietro. Male anche l’esordio del su citato Saud Abdulhamid, salito in cattedra dopo l’intervallo, quando la prestazione si è attestata sulla sufficienza, dopo un primo tempo da 3.
Svilar 6; Celik 5, Ndicka 6, Hermoso 4. 5; Saud 4.5 (El Shaarawy 5), Paredes 5, Pisilli 6 (Cristante 4.5), Angeliño 4.5; Soulé 4 (Dybala 5 ), Baldanzi 5.5 (Pellegrini 6.5 ); Shomurodov 4 (Dovbyk 5.5 ). Juric 4