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Ritorno al futuro Roma: se la squadra B è già da Champions

Nel corso delle ultime ore si è discusso in merito alle recenti dichiarazioni di Florent Ghisolfi relative alla possibilità di avere una Roma B.

Questa sera l’AS Roma di Ivan Juric affronterà l’Elfsborg in quella che, quantomeno in termini di valore delle rose, si candida concretamente ad essere la prima vittoria giallorossa del percorso europeo 2024/25. Nel corso della conferenza stampa compiuta ieri sera da Lorenzo Pellegrini e Ivan Juric, quest’ultimo ha ricordato la precaria condizione di alcuni preziosi elementi della rosa, che potrebbero dunque partire dalla panchina, per evitare di interrompere quel lasso di tempo necessario a recuperare del tutto dai rispettivi fastidi (nel più dei casi riguardanti l’aspetto muscolare).

Ghisolfi – Asromalive.it

Ecco dunque che, come per la gran parte delle big europee impegnate in varie competizioni, per i giallorossi è immediatamente subentrata la necessità di poter fare affidamento su una rosa vasta e completa. In tal senso basti ricordare quanto avvenuto alla corazzata nerazzurra nella scorsa stagione, quando l’assenza di una rosa varia e generosa contribuì non poco alla debacle rimediata contro gli uomini del cholo Simeone.

Oppure, rimanendo in territorio capitolino, potremmo ricordare le stagioni con José Mourinho al comando, quando il campionato era evidentemente messo da parte per far spazio a dei risultati europei piuttosto soddisfacenti.  La morale? Per affrontare con efficacia due o più competizioni contemporaneamente – in particolare con il nuovo format che ha invaso sia Champions che Europa League – occorre avere a disposizione sostanzialmente una seconda squadra.

I talenti sprecati dalla Roma: serve una seconda squadra?

Parlando proprio di seconde squadre, sono riecheggiate nelle scorse ore le parole pronunciate da Florent Ghisolfi nelle sue prime dichiarazioni pubbliche da direttore tecnico dell’AS Roma. L’ex ds del Nizza ha infatti affermato come sia in discussione l’idea di assemblare una seconda squadra della Roma, come fatto da Atalanta, Milan e Juventus nel corso degli anni passati.

Un’esigenza che suona tutt’altro che strampalata a tifosi e appassionati, i quali hanno ben presente la qualità del settore giovanile giallorosso, ma anche e soprattutto la gran quantità di occasioni sprecate dai capitolini, i quali hanno visto gran parte delle proprie promesse sbocciare in altre realtà.

Gianluca Scamacca, Davide Frattesi e Lorenzo Pellegrini (Ansafoto) – Asromalive.it

Per farsi un’idea più chiara di quanta qualità i giallorossi abbiano sperperato a causa dell’assenza di una Roma B basti pensare a calciatori come Riccardo Calafiori, Edoardo Bove, Wladimiro Falcone, Matteo Politano, Gianluca Scamacca, Davide Frattesi, Umar Sadiq, Luca Pellegrini e molti altri… le cui qualità hanno fatto e stanno facendo al fortuna di altre società.

Aggiungendo a questa gremita lista di talenti emigrati, i talenti ancora confinati nel limbo tra prima squadra e giovanili o giovani promesse come lo stesso Nicolò Pisilli, ecco che i giallorossi si ritroverebbero con una rosa B di prim’ordine, in grado senza dubbio di insidiare gran parte delle rivali nostrane attualmente presenti nella massima lega italiana.

Naturalmente nessuno crede che i talenti sopracitati sarebbero dovuti rimanere confinati nella dimensione di una Roma B, ma, al contrario, che una squadra parallela avrebbe permesso loro di crescere più rapidamente, così da far comprendere immediatamente il proprio valore ed evitare alla dirigenza romana di svenderli come fatto nella gran parte dei casi.

Leonardo Marcucci

Laureando in Lettere, la mia infanzia si è consumata in una piacevole convivenza tra calcio e cinema. Tuttavia, a differenza di molti, nel mio caso la scrittura non è mai stata un piacevole ripiego ad una sfumata carriera da calciatore o regista, ma, al contrario, l’obiettivo è sempre stato chiaro e univoco: diventare un giornalista. Affetto da una grave patologia che mi impedisce di assistere ad una qualunque manifestazione umana, senza ritrovarmi a fare ordine tra una sequela di analisi e conseguenti giudizi (alle volte dissonanti tra loro), ho sempre individuato nel giornalismo la pratica più proficua e stimolante per tentare di unire l’utile al dilettevole.

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