In occasione della conferenza stampa alla vigilia di Roma-Venezia, Ivan Juric ha risposto a svariati dubbi sulla formazione giallorossa
La Roma di Ivan Juric si prepara ad accogliere allo Stadio Olimpico il Venezia dell’ex Eusebio Di Francesco, contro cui sarà necessario confermare i principi tattici e le ottime impressioni restituite nel corso delle prime due partite del croato da allenatore dei giallorossi.
Pressione alta, riaggressione immediata, sviluppo della manovra sulle fasce, considerevole quantità di calciatori impegnati a invadere l’area di rigore avversaria e rapidità nel rientrare in caso di possesso perso… questi alcuni dei più evidenti comportamenti tattici della Roma di Juric sinora, con la consapevolezza che tutto ciò dovrà essere confermato o sapientemente mutato in caso di avversari sensibilmente più pericolosi e temibili di quelli affrontati fino ad ora.
In tal senso, il Venezia di Di Francesco non potrà certamente fungere da prova del nove, ma, al contrario, potrebbe permettere all’allenatore croato di azzardare più di quanto non abbia fatto nelle prime due sfide affrontate, in particolare in quanto a undici titolare.
Le scelte compiute fino ad adesso difficilmente hanno stupito in quanto a originalità, con l’impressione che le preferenze di Juric siano state utili soprattutto a ristabilire un certo equilibrio nello spogliatoio. Ora, tuttavia, una serie di circostanze potrebbero obbligare l’ex allenatore del Torino a osare e, nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match con il Venezia, ha dissipato alcuni dubbi importanti.
Si parte con un commento sulla partita pareggiata con l’Atheltic Bilbao: “Non si tratta di una questione fisica. Nel secondo tempo abbiamo corso più del primo, le partite cambiano e contro squadre così non puoi dominare per novanta minuti. Hermoso ha giocato la prima partita dopo mesi. Il Bilbao non ha mai avuto occasioni, Svilar non ha mai fatto una parata. Il punto in cui la Roma può migliorare è nell’avere più possesso, abbiamo la capacità per farlo. Vogliamo fare più partite come nel primo tempo“.
Il tecnico croato restituisce anche un’impressione sull’atmosfera nello spogliatoio: “Vedo che si allenano e si divertono molto. La mia sensazione è che i giocatori vogliano giocare il prima possibile, mi trasmettono sensazioni positive“.
Si passa poi a tastare la condizione di Lorenzo Pellegrini: “Ha un comportamento eccezionale, ha lavorato a parte in questi giorni e oggi vuole tornare in gruppo. Ha voglia di giocare, ha qualche dolorino, ma ha un comportamento esemplare, con la voglia di dimostrare chi è e dare il suo contributo alla squadra“.
Impossibile non toccare anche la questione Hummels, su cui Juric afferma: “Deve ancora ritrovare la condizione giusta, ci vuole un po’ di tempo. Sta lavorando tanto e vogliamo che lavori tanto per arrivare ad un livello buono. Se lavori poco hai di più bel breve, ma poi non è sufficiente. Spero di inserirlo prima possibile. Dahl è un ragazzo giovane che dobbiamo valutare nel tempo. Bisogna essere lucidi nelle scelte”.
Ecco che poco dopo entra l’elefante nella stanza, con una domanda sugli infortuni muscolari, in particolare di Dybala e Celik: “Celik e Dybala non hanno nulla, sono escluse lesioni ma anche altri problemi. Celik si allenerà e Dybala vuole provare per oggi. Aveva avuto solo una sensazione. Ho trovato uno staff di livello alto. Trigoria ti offre il massimo nel recupero dei giocatori. Nel mondo si stanno sviluppando tante tecniche per migliorare il recupero e lavoriamo su quello. Secondo me bisogna avere rose di venti giocatori con cui riesci a cambiare. Il problema è che giochi e giochi non allenandoti, invece è importantissimo lavorare sul campo. Bisogna essere intelligenti e andare forte, sul recupero e nella gestione della rosa includendo più giocatori possibili. La Roma deve giocare con intensità sempre, non si può andare al 70% ma bisongna fare il massimo se si vogliono ottenere risultati“.
Pessime notizie invece per quanto concerne il lungo recupero di Le Fée: “Sembrava pronto, ma in realtà sente ancora qualcosa. Spero dalla prossima settimana che torni in gruppo. Lo vedo come centrocampista perfetto per il mio modo di intendere il ruolo, tecnico e dinamico. Lavora bene in fase difensiva, ha avuto allenatori che gli hanno trasmesso questa cosa“.
Si tasta anche la possiblità di rivedere subito Abdulhamid in campo: “Ha caratteristiche giuste di aggressività, fisicità e doti atletiche, l’ho buttato dentro l’altro giorno per vedere come sta. Col tempo migliorerà, sicuramente. Dobbiamo poi stare attenti su Hermoso e Hummels, chi non gioca da tanto tempo fare due gare di fila è rischioso. Ma su Saud bisogna aspettare per dare giudizi“.
L’ultima riposta riguarda la possibilità di vedere nello stesso centrocampo Pisilli e Koné insieme: “Vedremo in allenamento. Loro due mi stuzzicano per caratteristiche e voglia di crescere, di giocare. Sono giovani e hanno grandissima prospettiva. Oggi vedrò in allenamento se già possono giocare dal primo, ma sono prospetti che mi piace avere“.
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