Ecco la prima conferenza stampa di Ivan Juric in veste di allenatore della Roma: numerosi i temi da sviscerare
A prescindere da quelle che possono essere delle legittime considerazioni sul piano prettamente tecnico-tattico e soprattutto da ciò che la tifoseria ha da recriminare sul piano umano alla società statunitense attualmente a capo dell’AS Roma, di una cosa si può stare certi: Ivan Juric fa parte di quel ristretto club di allenatori dotati di quegli attributi caratteriali necessari a gestire, quantomeno a livello emotivo, questo controverso passaggio di testimone.
Se da una parte la responsabilità è alta – Juric si troverà ad allenare una formazione il cui valore supera esponenzialmente quello dei gruppi allenati in passato, anche e soprattutto a causa dell’altisonante mercato compiuto dalla presidenza Friedkin -, dall’altra per l’ex tecnico del Torino si tratta dell’occasione più ghiotta della propria carriera.
Come per ogni formazione raccolta dopo un esonero, vi sono diversi nodi da sciogliere, in particolare per quanto riguarda centrocampo e attacco, dove una piacevole sovrabbondanza di talenti aveva paradossalmente complicato il lavoro di DDR.
La questione Dybala e la gara con l’Udinese: ecco le prime parole di Juric
Innumerevoli i rebus da risolvere, tra i quali spicca senza dubbio alcuno la questione Dybala-Soulé. Nell’ormai chiacchierato sistema di gioco di Juric, i due argentini potrebbero persino convivere dietro Dovbyk (unico punto su cui nessuno sembra discutere), ma rimane il tema relativo alla famosa clausola presente nel contratto della Joya.
Impossibile dunque non domandare al mister croato delucidazioni in merito all’ostico impiego di Dybala, il quale, nel caso del superamento di 14 presenze da ameno 45 minuti godrebbe di un rinnovo automatico del contratto per 7,5 milioni di euro a stagione. Un punto che avrebbe contribuito ad acuire gli attriti tra la dirigenza e DDR, il quale non aveva alcuna intenzione di accettare indicazioni su quanto e come utilizzare i propri calciatori all’interno del campo.
Si parte da alcune considerazioni in merito alla prossima avversaria della Roma: “L’Udinese spinge forte, ha cambiato mentalità. I giocatori mi piacciono, sono una delle squadre più forti in Serie A. Sarà durissima affrontarli e hanno una forza fisica impressionante“.
Si entra poi nel merito della questione tattica, delle differenze e delle analogie con la Roma di DDR: “Ho visto lo scorso anno con De Rossi una Roma molto aggressiva e mi sembrava che i giocatori lo potessero fare. Bisogna recuperare questo discorso, è un discorso di posizione, conoscenze. Anche a Torino c’erano giocatori magari non adatti ma poi intelligenti. La squadra può fare pressing alto e accettare certe situazioni“.
Juric si esprime anche sull’importanza dell’occasione ricevuta, sul contratto firmato e sugli obiettivi da raggiungere: “Lavoro già da quattordici anni, ultimi otto anni in A. La Roma è la squadra più grande che ho allenato. E’ una grande occasione e non pensi al contratto, pensi solo che puoi fare bene. L’obiettivo è quello di entrare in Champions e restarci, è il principale obiettivo della società“.
Si parla poi dei deludenti risultati raccolti dalla Roma di DDR e dall’approccio della squadra: “La carriera mi insegna che se non fai i risultati rischi l’esonero. La squadra ha dato tutto, io qui non ho percepito problemi di approccio, mi sembra che non ci siano stati problemi, l’unica ragione sono i risultati come per tutti gli allenatori del mondo“.
Impossibile non andare a toccare il tema Dybala, su cui il tecnico croato dichiara: “Paulo è intelligente. Fa un buonissimo lavoro anche difensivo. È posizionato sempre bene e sappiamo tutti le sue qualità. Vorrei farlo giocare attaccante a destra per rientrare con il sinistro e in questi giorni ho visto che fa entrambi le fasi benissimo. Non vedo nessun problema, ha tantissima qualità“.
Da Dybala a Soulé è un attimo e, difatti, la successiva affermazione di Juric risponde al dubbio di molti sulla possibile convivenza in campo dei due argentini: “Dybala non ha giocato per le varie vicende avute, ma certamente può giocare insieme a Soulé“.
Si tocca anche la questione difesa a tre, che, come noto, è da sempre un pallino fisso delle routine tattiche di Juric: “La difesa è strutturata bene. Hermoso terzo a sinistra ci ha giocato tanto… lui e Hummels non sono ancora al top ma hanno dato buone impressioni durante gli allenamenti. Si parla tanto di fisicità, ma bisogna essere intelligenti, saper anticipare il momento, il ruolo si può interpretare bene con intelligenza. Poi ovviamente la fisicità è fondamentale“.
Si chiude sul tema Zalewski, che prima dell’esonero di DDR aveva infuocato i corridoi del centro sportivo Fulvio Bernardini: “Penso che la cosa si stia risolvendo nel modo giusto. Mi piace il giocatore, ha iniziato ad allenarsi con la squadra. Per me può essere davvero importante per lo sviluppo del resto della stagione“.