Retroscena De Rossi, da Totti a Souloukou: i motivi dell’esonero

Retroscena De Rossi: da Totti a Souloukou passando al mercato. Ecco i motivi che hanno spinto i Friedkin a dare il benservito al tecnico

La notizia, anche di oggi, sui quotidiani italiani in chiave Roma, è ovviamente l’esonero di Daniele De Rossi. L’ormai ex tecnico della Roma è stato sostituito da Ivan Juric, che ieri sera ha già diretto il suo primo allenamento in vista della gara importante di domenica pomeriggio contro l’Udinese all’Olimpico.

Retroscena De Rossi, da Totti a Souloukou
De Rossi, non è più il tecnico della Roma (Lapresse) – Asromalive.it

Ma cosa ha fatto scattare i Friedkin così velocemente da prendere una decisione che nessuno, forse, si aspettava? A spiegarlo, tra tutti gli altri, ci pensa Il Messaggero, che entra nel dettaglio della vicenda: in primis il rapporto con la CEO Lina Souloukou non è mai decollato. “Non è un mistero che la nuova dirigenza avesse idee diverse per la nuova Roma – si mette nero su bianco sul giornale – con Lina che voleva Modesto, uomo fidato, che avrebbe portato Palladino, entrambi seguiti da Riso. I Friedkin invece, hanno deciso di continuare con De Rossi“. E poi?

Retroscena De Rossi, i motivi dell’esonero

E poi succede che dal 18 aprile, giorno dell’annuncio del prolungamento, al 25 giugno, quando c’è stata l’ufficialità dello stesso, De Rossi avrebbe fatto il nome di Massara prima e Burdisso poi come nuovo direttore sportivo. Ma non viene ascoltato perché arriva Ghisolfi “che ancora oggi deve essere presentato e che non ha mai rilasciato una dichiarazione pubblica”.

Retroscena De Rossi, da Totti a Souloukou
Lina Souloukou (Lapresse) – Asromalive.it

Poi la questione Dybala, poi le parole di De Rossi, sincero: “Dahl, Sangaré e Le Fée sono acquisti di De Rossi, non li conoscevo”. Nemmeno una settimana dopo scoppia il caso Danso. E poi anche l’intervista di Totti che “alcuni in società la interpretano come una trasposizione del suo pensiero“. Il resto è questione di giorni, il ritorno dei Friedkin in città, la comunicazione arrivata ieri mattina, e il ritorno a casa. Insomma, un addio che si è consumato quasi nel tempo.

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