Emergono testimonianze da brividi in merito a quanto avvenuto all’interno di una società calcistica nostrana. L’AIC passa all’azione
Il bel paese non è nuovo a clamorosi episodi di società poco attente ai diritti dei propri tesserati e ai doveri di un’azienda e, di recente, sono emersi alcuni retroscena a dir poco inquietanti su quanto accadeva tra i corridoi di una società italiana.
Stipendi non pagati, contratti fasulli, operazioni a carico degli infortunati, aggressioni e molestie hanno spinto svariati elementi della rosa a rivolgersi all’AIC (Associazione Italiana Calciatori) per riscuotere quanto dovuto e definire l’ammontare dei risarcimenti per i danni psico-fisici causati da questa nefasta esperienza lavorativa.
La società in questione risponde al nome di Pomigliano CF (società di calcio femminile slegata dall’ASDC Pomigliano maschile) e, le protagoniste dei soprusi subiti, sono alcune calciatrici della società, a cui dirigenti e staff hanno riservato un trattamento a dir poco disumano.
Secondo quanto riportato da FIFPRO, si sarebbero consumati diversi episodi di violenza fisica e verbale nel corso della scorsa stagione, al termine della quale il Pomigliano CF è retrocesso in Serie B, senza poi parteciparvi a causa della mancata domanda di licenza. Mentre i procedimenti legali procedono e l’AIC si sta muovendo per riscattare le somme arretrate, emergono diverse testimonianze da parte delle vittime dei supposti episodi sopracitati.
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