Esonero De Rossi, anche la politica interviene intorno alle scelte dei Friedkin in casa Roma. C’è la richiesta immediata alla presidenza statunitense della squadra giallorossa.
La decisione di esonerare Daniele De Rossi ha aperto una netta frattura tra la tifoseria giallorossa e la proprietà Friedkin in casa Roma. Non sono mancati episodi di contestazione dopo l’annuncio del nuovo ribaltone in panchina per la squadra capitolina, non solo fuori dai cancelli di Trigoria. Tifosi romanisti si sono riversati anche sotto casa dell’ex Capitano, per far sentire la vicinanza della piazza ad una delle Bandiere del tifo giallorosso. Ora il caso si allarga a macchia d’olio ed oltre alla popolazione comune arriva anche un intervento della politica da quel di Montecitorio.
Le decisioni e le manovre dei Friedkin aprono un importante caso intorno alla Roma. La decisione di esonerare Daniele De Rossi è arrivata ieri mattina, come un nuovo colpo di scena orchestrato dalla dirigenza a stelle e strisce, che già a gennaio aveva esonerato José Mourinho. Ora la panchina della Roma è stata assegnata ad Ivan Juric, ma la scelta di allontanare l’ex Capitano giallorosso dopo le prime quattro gare della nuova stagione continua ad alimentari malumori intorno alla presidenza statunitense.
Esonero De Rossi e silenzio Friedkin: l’annuncio del Roma club Montecitorio
A rivolgersi alla presidenza Friedkin è il presidente del Roma Club Montecitorio, Paolo Cento. L’esponente politico romano ha puntato il dito contro il silenzio della proprietà giallorossa, invitando i Friedkin ad uscire allo scoperto dopo l’esonero di mister De Rossi.
Ecco l’annuncio del politico riportato sul sito dell’Ansa. Paolo Cento si rivolge alla famiglia Friedkin: “Alla società, ai suoi vertici e alla proprietà ora chiediamo di metterci la faccia e spiegare ai tifosi e agli appassionati giallorossi le scelte fatte, i progetti e gli obiettivi immediati.” Sui calciatori giallorossi: “Ai giocatori chiediamo di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità e di lottare e sudare per la maglia che indossano.“