Prima decisione Friedkin: da ieri i proprietari americani della Roma sono a Trigoria. E pensano già all’innesto dentro la società. Ecco le prime manovre
Ieri i Friedkin sono arrivati in città. Poco prima delle 15 sono atterrati con il loro aereo privato e poi subito a Trigoria. Confronto con De Rossi, mentre la squadra era andata via dopo la seduta di scarico della mattina.
Il tecnico non rischia nulla, ovviamente, per ora. Il contratto triennale firmato pochi mesi fa è un segnale d’apprezzamento. Ma serve invertire la rotta con un calendario che appare comunque semplice: certo, anche Cagliari, Empoli e genoa non sembravano delle partite difficili. Ma da ora in poi non si può sbagliare: arrivano Udinese e Venezia all’Olimpico e poi c’è la trasferta di Monza. Servono dei punti.
Roma, ecco la mossa dei Friedkin
Ma ieri il summit c’è stato anche con i dirigenti. I Friedkin non hanno gradito – si legge sul Corriere dello Sport in edicola questa mattina – né la mancata cessione di Paulo Dybala e nemmeno la questione che si è creata con Zalewski, che ieri ha pure chiesto ufficialmente il reintegro in rosa tramite i suoi legali.
Una fase calda, da gestire con la lucidità giusta. E magari, si legge ancora, con una nuova figura da inserire nell’organigramma societario: “Chissà che in questi giorni non riemerga l’idea di inserire nell’organigramma un altro uomo di calcio, un esperto navigante che possa sostenere De Rossi trasferendo all’esterno la linea politica della società“. Insomma, un’altra figura, una di quelle che potrebbero aiutare DDR in alcune situazioni e magari togliergli qualche altro pensiero. Lui, il tecnico, è stato chiaro anche nella conferenza stampa prima del Genoa quando a domanda appunto su Zalewski ha risposto che era l’uomo sbagliato per parlarne. Ma è solo lui che va davanti ai microfoni, per ora. E questa situazione, che si vede da un poco di tempo, forse potrebbe cambiare.