Telenovela Zalewski, dai ribaltoni col Galatasaray alla decisione della Roma: “Non sta né in cielo né in terra”.
La frenesia del calciomercato estivo per la Roma non si è placata nemmeno dopo la chiusura ufficiale del 30 agosto. Florent Ghisolfi, infatti, ha continuato a muovere le pedine ben oltre tale data, con due nuovi arrivi a parametro zero e due cessioni verso l’Arabia Saudita avvenute a settembre. Dopo la questione Danso, chiosante un agosto non poco frenetico in quel di Trigoria, i giallorossi hanno presto cercato delle valide e tempestive alternative, individuate in Mario Hermoso e Mats Hummels, accompagnate dalle uscite pressoché contemporanee di Joao Costa e Chris Smalling.
I recenti eventi di questi giorni e delle ultime ore, però, hanno lasciato intendere come il calciomercato, effettivamente, non sia mai davvero terminato, soprattutto alla luce della ancora corrente apertura della campagna acquisti in Turchia che ha visto la Roma coinvolta non poco nella questione Zalewski. Il giovane esterno polacco, reduce da un periodo non semplicissimo e poco impattante da un punto di vista tecnico nel corso del recente passato, aveva attirato non poca attenzione tra le fila del Galatasaray, senza però portare, alla fine, ad una conclusione che soddisfacesse tutte le parti in causa.
Rimasto tra le fila della Roma e relegato dal progetto tecnico una volta aver declinato l’offerta finale del Galatasaray, la posizione di Zalewski ha fatto non poco discutere, anche in merito alla presa di posizione del club. Tra i vari, a tal proposito, va segnalato il commento di Zbigniew Boniek, intervenuto a Radio Romanista e chiaramente espressosi sulla situazione Zalewski-Roma.
“Zalewski ha incontrato il Galatasaray e trovato un accordo. Aveva mandato l’offerta e lui aveva accettato a malincuore. Mercoledì sera ha saputo che l’offerta non veniva incontro alle esigenze della Roma, così pensando di poter rimanere. Evidentemente, poi, tra i due club sarà stato trovato un accordo, ma lui ora vorrebbe rimanere. Metterlo fuori rosa mi fa pensare male”.
“La Roma è una società seria, i rapporti umani devono essere importanti. È una società di calcio, non di business: ci devono essere anche altri aspetti da considerare, come quello umano. Zalewski viene dal vivaio e ama la Roma. Lo stesso Bove è andato in prestito ed è stato preso Le Fée. Tra Le Fée e Bove c’è una bella differenza a favore del secondo. Per essere messo fuori rosa devi aver fatto qualcosa. Se io ho un contratto fino al 30 giugno e voglio onorarlo e convincere la società a prolungare il contratto, posso farlo. Non penso la situazione si prolunghi fino a gennaio in questo modo”.
“Non ha fatto niente per meritare di andare fuori rosa: ha sempre dato il meglio. Può avere un calo, come tutti, ma non penso abbia fatto qualcosa nello specifico per arrivare a ciò. Non sta né in cielo e né in terra“.
“Zalewski è un giocatore vero, basti guardare qualche prestazione con la Polonia. È giovanissimo, ricordiamoci che ci ha dato tante gioie, ha tirato un rigore decisivo in Europa League. Deve migliorare il cross di mancino in velocità, e dovrebbe giocare 20 metri più avanti. Ragazzi e giocatori giovani romani devono essere aiutati in momenti di difficoltà“.
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