Champions League, tutto da rifare: UFFICIALE. La comunicazione è arrivata a poche ore dall’inizio dei sorteggi dell’edizione 2024-2025.
In questo intensissimo agosto ‘pallonaro’ tra prime amichevoli, inizio del campionato di Serie A, calciomercato sempre più ‘invasivo’, ecco arrivare le note più elettrizzanti. Note che ci trasportano verso l’Europa. Verso il torneo più ambito e seguito: la Champions League.
Il Principato di Monaco è pronto a dare il via ufficiale alla nuova Champions League. Sarà infatti il Forum Grimaldi la casa dei primi sorteggi della competizione per club più prestigiosa. Una nuova stagione per una nuova Champions League. Aumentano le formazioni partecipanti, che passeranno dalle 32 odierne a 36. Un’edizione che sarà soprattutto caratterizzata da un format nuovo. Non più otto gironi composti da quattro squadre che si affrontavano in gare di andata e ritorno, bensì 4 fasce ciascuna delle quali è composta da 9 formazioni. Nella prima fase della Champions League ciascuna squadra giocherà 8 partite, 4 in casa e 4 fuori, affrontando 8 formazioni diverse, 2 per ciascuna fascia. Una Champions che mira ad essere più coinvolgente ed emozionante. Sicuramente sarà più ricca dal momento che la squadra vincitrice incasserà 150 milioni di euro. A poche ore dal sorteggio arriva, però la notizia che non ti aspetti.
Champions League, tutto da rifare. E’ arrivata la comunicazione
Nell’attesa dei sorteggi che daranno ufficialmente il via all’edizione 2024-2025 della Champions League, comprensiva della sua nuova formula, è arrivata la notizia meno gradita.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Tuttosport è sempre più a rischio la finale di Champions League del 2027 allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano. Il nodo della questione ruota attorno alla possibile ristrutturazione dell’impianto da parte di WeBuild. Per non scongiurare la possibilità che la finale di Champions League 2027 si possa disputare al Meazza di Milano occorrerebbe la garanzia che a maggio 2027 lo stadio non sia soggetto a ristrutturazione. Tale garanzia, però, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non l’ha ancora data e forse non la potrà dare mai. Questo perché Milan ed Inter dovrebbero attendere tre anni prima dell’inizio dei lavori di ristrutturazione dello stadio. Un tempo decisamente troppo lungo.