Ecco le ultime in merito ad uno degli elementi più chiacchierati degli scorsi mesi tra i corridoi del centro sportivo Fulvio Bernardini
Dopo soli 180 minuti di Serie A, la Roma di Daniele De Rossi sarà già costretta a dare un convinto segnale di riscatto rispetto a quanto avvenuto nel corso delle prime due giornate, durante le quali i giallorossi sono apparsi incompleti e confusi. C’è soltanto un piccolo problema… la formazione contro cui i capitolini dovrebbero conquistare i primi tre punti della stagione è fatalmente la più in forma del campionato, ovvero la Juventus di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta.
L’unico alibi di cui potrebbe godere il Comandante di Ostia riguarda un mercato indubbiamente discutibile in termini di tempistiche, dato che, dal momento dell’annuncio di Artem Dovbyk alla seconda giornata giocata con l’Empoli di D’Aversa, Ghisolfi non ha colmato alcuna lacuna dell’organico giallorosso, costringendo DDR a schierare Zaki Celik in basso a destra, a giocare sostanzialmente senza esterno offensivo sinistro e a ricorrere costantemente a Gianluca Mancini, anche quando questo non appariva come la scelta più in linea con gli avversari in campo.
Negli scorsi giorni il nuovo direttore tecnico d’oltralpe parrebbe aver tentato di colmare le lacune manifestatesi con vigore nei primi due appuntamenti giallorossi, portando all’interno del centro sportivo Fulvio Bernardini Kevin Danso e Saud Abdulhamid e, nel corso delle prossime ore, il popolo giallorosso si aspetta anche l’approdo di un esterno offensivo e di una mezzala di gamba.
Tuttavia vi è anche da considerare il bilancio e la generosa quantità di milioni sborsati dai giallorossi nelle ultime settimane, il che rende piuttosto obbligata la cessione di alcuni esuberi, la cui permanenza rischia di pesare anche e soprattutto in termini di salari.
Le operazioni relative a Matias Soulé, Artem Dovbyk, Enzo Le Fée e Kevin Danso hanno letteralmente prosciugato le casse giallorosse e, ora, occorre capitalizzare la fuoriuscita degli esuberi che risultano evidentemente superflui allo svolgimento del progetto Roma. Dispiace dirlo, ma il nome di Chris Smalling risulta evidenziato in rosso nella lista dei sacrificabili, a causa di una condizione fisica che, come avvenuto lo scorso anno, difficilmente gli permetterebbe di contribuire attivamente alla stagione giallorossa.
Ecco quindi che risparimiare i 3,8 milioni di euro a stagione che i vertici capitolini versano nel portafoglio dell’inglese potrebbe risultare una mossa necessaria a rendere più sostenibile un mercato dalle folli spese per gli standard della Roma. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la prospettiva più credibile è quella della Saudi Pro League, dove, peraltro, il mercato chiude il 6 ottobre.
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