Var a chiamata e mercato chiuso: la rivoluzione in Serie A potrebbe essere a breve ufficiale. Intanto la Figc ha deciso di fare i primi passi. Ecco la nota
Tempo di gioco effettivo, per evitare quelle che alcune volte sono delle perdite di tempo eccessive; sistema elettronico di comunicazione tra allenatore e capitano, il Var a chiamata e con la possibilità per l’arbitro di motivare in campo le decisioni prese con l’aiuto della tecnologia. Il calcio proiettato al futuro: questo è un succo della nota ufficiale pubblicata dalla Figc.
“Il presidente federale Gabriele Gravina, che nei giorni scorsi ha scritto all’IFAB (International Football Association Board) – l’organo internazionale deputato a modificare le regole del calcio – manifestando la volontà dell’Italia di fare da ‘apripista’ nella sperimentazione. Vogliamo dare il nostro contributo per migliorare il calcio – ha detto Gravina – allo scopo di rendere il gioco sempre più attrattivo e spettacolare, soprattutto per i giovani. Sappiamo che il percorso verso l’innovazione deve essere condiviso e poi realizzato, ma se non si comincia non si arriverà mai a modificare lo status quo”.
Ma non solo: in queste ultime settimane si è parlato della possibilità di iniziare la stagione a mercato chiuso, e non con le squadre che evidentemente sono un cantiere aperto. La Figc ha ribadito “la contrarietà“, ribandendo un concetto fondamentale: “L’unica strada per anticipare la chiusura della campagna trasferimenti sia quella di far diventare maggioritaria la posizione della FIGC nel consesso della UEFA. Per non penalizzare i club italiani, adottando unilateralmente questa posizione, è necessario infatti trovare un accordo con le altre federazioni.
“Partendo dai campionati giovanili e dilettantistici, la FIGC ha dato la disponibilità a testare il tempo effettivo di gioco. L’Italia diventerebbe così il primo Paese a sperimentare una vera e propria rivoluzione regolamentare, fondamentale per far sì che tutte le partite abbiano la stessa durata e per rendere di fatto inutili le perdite di tempo, senza dover ricorrere a sanzioni disciplinari o maxi recuperi”. “Tra i primi Paesi a sperimentare nel 2016 il VAR, l’Italia sarebbe poi pronta a collaudare un’altra novità assoluta: un upgrade del protocollo prevedendo, in un numero limitato di occasioni, la possibilità per gli allenatori o i capitani delle squadre di chiamare l’on field review da parte dell’arbitro (il cosiddetto ‘challenge’)”. Insomma, dalle parole ai fatti per quello che potrebbe essere il calcio del futuro. Chissà se andrà effettivamente così e se le richieste della Figc verranno accolte.
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