Alla vigilia di Cagliari-Roma, la conferenza stampa di Daniele De Rossi è incentrata soprattutto sul caso Dybala e sul mercato
In una settimana caratterizzata dalla trattativa portata avanti dalla Roma e dall’intermediario Fali Ramadani per portare Paulo Dybala in Arabia, Daniele De Rossi affronta le domande dei giornalisti in conferenza stampa, alla vigilia della sfida di domenica sera contro il Cagliari. Dalla Joya, al mercato, passando per la probabile formazione, tanti i temi trattati dal tecnico giallorosso.
Senza lo squalificato Leandro Paredes, De Rossi è pronto a lanciare il nuovo acquisto Enzo Le Fée, mentre in attacco c’è grande attesa per vedere all’opera Artem Dovbyk e Matias Soulé. L’ex centrocampista della Roma fa anche chiarezza sulla convocazione di Dybala in vista della trasferta in Sardegna. Segui con noi tutti gli aggiornamenti live da Trigoria.
La prima domanda riguarda la situazione Dybala e la lista dei convocati per la trasferta di Cagliari. De Rossi ha spiegato: “Leo Paredes giocherà con la Primavera perché è squalificato, abbiamo deciso di impiegarlo X minuti, mentre tutti gli altri sono convocati. Anche Paulo Dybala è con noi, verrà con noi, è convocato. Abbiamo sentito qualcosa in questi giorni riguardo la sua situazione ma partirà con noi“.
Andando a parlare delle condizioni della squadra e sul lavoro svolto sin qui ha aggiunto: “Spero di continuare a vedere questa dedizione al lavoro che hanno avuto durante il precampionato. Nella prima fase c’erano tanti giovani che ci hanno dato una mano. L’ultima parte è stata fantastica e spero che alla fine saremo più o meno gli stessi al 2 settembre, ma sappiamo che può non essere così. La strada per tornare in alto è quella giusta e speriamo di riuscirsi, ma tutti stanno lavorando nel modo corretto”.
Poi una domanda sull’eventuale perdita di Dybala, in una duplice lettura da allenatore da tifoso. De Rossi ha risposto:
“Non sono più un tifoso. Il messaggio è quello di cercare di trattare con delicatezza un argomento importante per i tifosi. Per loro questi giocatori sono legati a momenti belli ad emozioni. Da allenatore devo cercare di non parlarne, di non commentare i rumors e le voci. Devo pensare ad una partita importante domani e non devo entrare nel merito. Paulo se vuole lo potrà spiegare lui un domani. Dico solo che resta un giocatore molto forte. Quello che dovevo dire l’ho detto già a Paulo, come faccio con tutti i miei giocatori. Io parlo con tutti in faccia, per ora sta funzionando come rapporto umano. Alla società ho già parlato chiaro, ma non deve sfuggire l’idea che niente è più importante della Roma stessa. Io non ho nessun interesse a dire certe cose, l’unica cosa che voglio è una squadra forte. A me salva solo avere una squadra forte e risultati buoni”.
Sull’andamento del mercato e sulle mosse da qui al termine della sessione, il tecnico di Ostia ha aggiunto: “Per ora non si può parlare del mercato e di queste cose. Anche un dirigente non può ancora parlare di queste cose, così come Paulo non può ancora dire nulla perché non si sa come andranno le cose. Certo che da giocatore era più semplice perché dovevo parlare una volta l’anno. Adesso non è il caso di parlare e non mi va di farlo, anche se oggi è ovviamente una conferenza succulenta perché è prima dell’inizio del campionato. Se ci fosse una figura che parla alla stampa al posto mio sarei contento, ma è una cosa di cui potremo parlare in futuro”.
“Per quanto riguarda le cessioni dico solo che c’è una squadra che ha perso Fabian Ruiz, Koulibaly e altri due pezzi e poi ha vinto lo Scudetto. Non è il caso nostro ma dico che possono succedere anche queste cose e non si sa mai”.
Poi sulle scelte del mercato, si parla anche dei giocatori che sono stati presi e sulle linee guida seguite: “Qui ci lasciano carta bianca, io ho delle convinzioni tecniche e stiamo seguendo una linea comune con il direttore. A volte non si possono prendere le prime scelte perché costano troppo, vogliono troppo, non sono disponibili, e allora si scende alla scelta successiva”.
Sulla preparazione della sfida di domani e su come si può riuscire ad essere concentrati nonostante le voci di mercato, il tecnico è entrato nei dettagli: “Ai ragazzi ho voluto dire che dobbiamo pensare a Cagliari come fosse una gara importante a metà ottobre. Anche se c’è qualcuno che può avere qualche altro pensiero o altre situazioni in ballo, chiedo solo di pensare al campo e di fare bene domani“.
Sulle differenze tra Dovbyk e Lukaku: “Hanno esperienze diverse ma anche caratteristiche comuni. Lui ha dimostrato di saper giocare a certi livelli, ha una buona tecnica, sa tenere il pallone, è pulito negli appoggi e negli ultimi due campionati ha dimostrato di saper segnare tanto. A volte chiedevo troppe cose ai nuovi giocatori e rischiavo di mandarli in confusione. La stessa cosa è successa con Le Fee, all’inizio voleva fare troppe cose e si scordava anche dove era la palla. Adesso lasciandolo più libero è diventato un altro giocatore, anche perché sta crescendo di condizione”.
Poi sulle accuse nei suoi confronti per la situazione Dybala, De Rossi non si nasconde: “Non è piacevole. Ai social do poco peso, anche se socialmente ne hanno tanto perché la maniera di parlare e di interagire è diventata un modo di fare quasi quotidiano. Anche se nel quotidiano certe cose non le direbbero, non perché hanno paura di me ma perché non vanno in giro per strada ad augurare un tumore o la morte a uno che perde una partita o vende un giocatore. Ora ci rido, ma pensi che cento messaggi così sono tanti, poi magari ci pensi mezz’ora e basta. Poi a volte apri la foto di chi ti ha scritto certe cose e sono 14enni, o subumani clamorosi, e pensi che chi parla dietro quella tastiera non è degno. Sapevo che da allenatore avrei potuto intaccare il rapporto che avevo con la gente quando ero giocatore ma cerco solo di fare il bene della squadra”.
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