Polveriera Juventus, 150 milioni in fumo. Ancora una volta la società bianconera e Cristiano Giuntoli finiscono sotto attacco da parte della critica.
E’ da sempre il tema che più attrae, Vuoi per dispensare elogi, vuoi per attacchi verbali, non sempre nei limiti consentiti dal buon senso e dalla buona educazione. La Juventus, calcisticamente parlando, è ‘l’argomento’.
E vuoi che questa estate, quella del fatidico ‘anno uno’, con annessa rivoluzione tecnica partita dall’esonero di Massimiliano Allegri per passare palla e panchina a Thiago Motta, la formazione bianconera non venga dettagliatamente analizzata in ogni suo singolo aspetto? E’ il minimo. Mai, come in questi ultimi giorni si sono levate critiche anche forti al direttore tecnico della Juventus, Cristiano Giuntoli ed alla sua ‘gestione’ vista nella sua globalità. Era ben noto il fatto che il mercato della Juventus, in questa sessione estiva, avrebbe rappresentato la cartina al tornasole del suo operato. Elogi a dismisura dopo i primi colpi, basti pensare a Douglas Luiz, salvo poi scivolare verso un crinale fatto di critiche sempre più forti ed argomentate. Non c’è giorno dove non compaia una voce. più o meno autorevole, che porti il suo attacco al dirigente più importante della nuova Juventus.
Ultimo, ma soltanto in ordine di tempo, ed è facile immaginare che verrà presto superato, Sandro Sabatini, che ha parlato di Juventus a Radio Sportiva.
Sandro Sabatini, attento osservatore, ha espresso il suo giudizio nei confronti della Juventus ma, soprattutto, riguardo la gestione di Cristiano Giuntoli. Non è la prima volta che accade ed il giornalista prosegue la sua analisi critica, nel senso più ampio del termine.
Il pensiero di Sandro Sabatini è riassunto perfettamente nella sua frase: “Vedo giocare Weah con Chiesa fuori rosa. Douglas Luiz che toglie il posto a Fagioli. C’è qualcosa che non torna“. Thiago Motta non è minimamente messo in discussione, semmai sono le scelte ‘tecniche’ e la gestione dei cosiddetti ‘esuberi’ che lascia perplesso Sabatini. Giocatori messi in un angolo perché non più ritenuti idonei al progetto ed un capitale di 150 milioni di euro complessivi, tra valore dei cartellini e degli ingaggi, che rischia di svalutarsi repentinamente: “E’ un danno enorme“, sottolinea Sabatini. Il sempre piacevole accento toscano che accompagna le parole di Sandro Sabatini non le hanno di certo rese più ‘digeribili’ per Cristiano Giuntoli.
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