Soulé, prime parole da romanista: “Dybala me lo diceva…”

Soulé, prime parole da romanista del talento acquistato dalla Juventus. La gioia unita all’emozione forte e la voglia matta di iniziare.

Un’attesa tanto lunga che ha reso ancora più bello il lieto fine. Una trattativa non facile tra la Roma e la Juventus. Da una parte una società, quella giallorossa, che bramava dal desiderio di acquistare Matias Soulé e dall’altra, la Juventus che, nonostante la necessità di incassare, appariva riluttante a cedere il suo gioiello.

Soulé, prime parole da romanista
Matias Soulé, prime parole da romanista (ANSA) Asromalive.it

Poi il resto è cronaca. L’aeroporto di Torino Caselle vuoto nel momento del suo addio definitivo alla Juventus. L’aeroporto di Roma Fiumicino pieno di voci e di quell’entusiasmo tipico del popolo giallorosso. Ora che anche arrivata l’ufficialità, Matias Soulé è davvero un giocatore della Roma. Al 100%. I primi pensieri, le prime sensazioni di queste sue prime ore da giocatore della Roma. Sono arrivate anche le prime parole ed i primi ringraziamenti a chi lo ha fortemente voluto alla Roma.

Le parole di Paulo Dybala

Le sue prime parole da giocatore della Juventus sono dedicate alla proprietà della Roma: “Ringrazio la famiglia Friedkin che ha fatto di tutto per portarmi qua“.

Paulo Dybala
Paulo Dybala (ANSA) Asromalive.it

Scelta quasi obbligata nei confronti di chi ha investito molto, e non soltanto in termini economici, su di lui. Il resto è il racconto divertito e divertente dei continui contatti con l’ala argentina della Roma: Leandro Paredes e Paulo Dybala. Guarda caso anche loro, anche se in misura decisamente diversa, ex giocatori della Juventus. Racconta Soulé: “Appena sono circolate le prime indiscrezioni che potevo venire, mi hanno parlato di tutto. Ogni giorno parlavo sempre più con Paulo e lui mi diceva:Dai, ti aspetto qua. Ho il posto libero per te…” Le sue passioni, vecchie e nuove, l’Argentina e la Roma, si incontrano, fatalmente, anche nella scelta del numero di maglia. E’ il numero 18, “era il numero di mia nonna“. Era anche il numero di Gabriel Omar Batistuta. Corsi e ricorsi storici. Questa è la speranza dei tifosi della Roma.

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