“Non c’è niente da salvare”. Vi sono momenti in cui occorre riflettere. Le parole, in certi momenti, sono, più che mai, delle ‘pietre’.
In certi momenti il silenzio è d’oro. Soprattutto quando vi sono situazioni difficili da commentare, poiché lasciano davvero ‘senza parole’. Lo sport di occasioni simili ne regala a iosa. A volte sono le imprese impossibili, inimmaginabili alla vigilia a lasciare a bocca aperta. Senza fiato. Senza parole, appunto.
Ma vi sono occasioni in cui la delusione è talmente palpabile che diventa impossibile descriverla. Diventa impossibile riuscire a trovare la lucidità per analizzare le cause di un fallimento, che non siano le solite generiche osservazioni da ‘divanisti professionisti’. Nel paese dei 60 milioni di commissari tecnici ogni sconfitta della nazionale azzurra assume i contorni della disfatta. Berlino non ha regalato all’Italia del calcio un altro miracolo. ma i miracoli nel calcio, come nella vita, non esistono. Nel 2006 l’Italia aveva gli occhi di tigre, nel 2024 gli occhi degli azzurri sono tristemente spenti. L’Italia è fuori dal campionato europeo di Germania. La Svizzera ci ha umiliato. Nemmeno si trattasse del Brasile di Pelé. Luciano Spalletti ha fatto chiaramente intendere che questo è il massimo che il calcio italiano può esprimere in questo momento.
Ma è davvero così?
La sentenza di Cristante
La ferita è troppo fresca, la delusione ancora troppo cocente. Il post Svizzera-Italia degli azzurri mescola un po’ di tutto e questo non può regalare la necessaria lucidità nei giudizi. Ma c’è chi prova, comunque, a dire qualcosa di più e di diverso.
Bryan Cristante ha provato a farlo e ha espresso il suo pensiero ai microfoni di SkySport: “E’ presto per dare conclusioni, ma torniamo a casa meritatamente. Dobbiamo pulire la testa. Dobbiamo ripartire con un piglio diverso“. Ma il giocatore della Roma non può fare a meno di confessare come: “C’è poco da salvare, ci hanno messo sotto“, queste le sue amarissime parole riportate da forzaroma.info. Sono già iniziati i processi. Si inizierà a parlare, e a valutare il lavoro ed il futuro del commissario tecnico, Luciano Spalletti. Commissario tecnico che dovrà avere i necessari, quanto canonici, chiarimenti, soprattutto quando si esce da un’amarissima sconfitta, con l’altro grande sconfitto, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Siamo soltanto all’inizio della resa dei conti.