Al “Diavolo” le multiproprietà. Un tema che torna spesso sul tavolo della politica calcistica, italiana ed europea. La decisione della UEFA.
Il calcio è cambiato, in meglio?, negli ultimi anni. C’erano una volta società storiche guidate da grandi famiglie, o importanti imprenditori, che sposavano una ‘folle passione’ da tramandare poi di padre in figlio. Fino ai nipoti, come nel caso della famiglia Agnelli e la Juventus.
L’avvento delle televisioni, del marketing globale, della comunicazione in tempo reale ha trasformato le società di calcio in aziende con regole, però, tutte ‘particolari’. Il calcio in bianco e nero si è trasformato in una dimensione multicolore. E multimilionaria.
Una società di calcio è oggi esattamente come un’azienda. Da acquistare, da risanare per far sì che produca nuovi profitti. E se una società di calcio non basta, non c’è problema se ne acquista un’altra. Anche se non si può, o non si potrebbe, o chissà. Ed in tal senso, in Italia, gli esempi illustri non sono mancati.
All’inizio è stato Claudio Lotito, presidente della Lazio, che ha acquisito la proprietà anche della Salernitana. Il bubbone della multiproprietà ce lo siamo ritrovato in casa. L’ardito numero uno biancoceleste è stato poi costretto a cedere repentinamente le quote della società campana dopo il ritorno in Serie A.
Claudio Lotito, Lazio e Salernitana, Aurelio De Laurentiis, Napoli e Bari. Il tema delle multiproprietà e la ricerca di regole certe.
Un tema che è di stretta attualità in ambito UEFA. Il problema è scoppiato in maniera evidente per il caso che accumuna il Manchester United ed il Nizza, formazioni che militano in Premier League e Ligue 1 accumunati, però, dalla medesima proprietà: Ineos di Sir Jim Ratcliffe.
Entrambe le formazioni si sono qualificate per la prossima Europa League. Il Nizza grazie al suo quinto posto in classifica nel campionato francese ed il Manchester United a seguito della vittoria in FA Cup che assicura alla vincitrice il diritto alla partecipazione alla seconda competizione europea per club.
Il regolamento UEFA stabilisce come, nel caso in cui due club appartenenti alla medesima proprietà si qualifichino per partecipare alla medesima competizione, soltanto una, quella meglio classificata nel campionato di competenza, otterrebbe l’autorizzazione a partecipare.
Come ci informa dailymail.co.uk, la UEFA ha di fatto modificato il regolamento in essere consentendo al Manchester United di partecipare alla prossima Europa League. Un’eccezione che rappresenta, però, un precedente gravido di conseguenze. La multiproprietà, teoricamente, sarebbero bandite. Realmente si possono anche ‘scollinare’.
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