La vicenda ha del clamoroso e riscrive le sorti di un campionato che sembrava già delineato nelle sue linee essenziali. L’errore costa carissimo
Non sono pochi i motivi per i quali si può prevedere una penalizzazione in classifica. Del resto, il rischio di incorrere in gravi penalità è sempre dietro l’angolo, considerate le diverse norme alle quali in un modo o nell’altro è necessario conformarsi. La vicenda in questione, però, merita una speciale considerazione per l’entità della penalizzazione che comporterà.
A farne le spese, suo malgrado, è stato l’Espoir Football Club. La squadra di Rusizi aveva infatti terminato la stagione al secondo posto in classifica, nel campionato di seconda categoria ruandese. Dall’alto dei 57 punti ottenuti sul campo, l’Espoir aveva legittimato una stagione condotta su ottimi livelli e con una buona continuità in termini di risultati. Nelle ultime ore, però, la sentenza definitiva su un caso che il club si trascinava dietro ormai da settimane ha riscritto l’esito della stagione, condannando il club ad una clamorosa retrocessione.
Caos in Ruanda: maxi penalizzazione per l’Espoir Football Club
L’Espoir è stato infatti estromesso dai play off che si era guadagnato sul campo dopo che al club è stata inferta una penalizzazione di 50 punti in classifica. Il motivo della sentenza avallata dall’ente di governo locale è da ricondurre all’errore commesso dall’Espoir, reo di aver schierato un calciatore non idoneo al campionato.
Come evidenziato dal New Times.co.rw, sarebbe stato lo stesso ente di governo del calcio locale (FERWAFA) ad informare direttamente la compagine di Rusizi della decisione con una lettera fatta recapitare al club. Dopo aver ricevuto una sospensione iniziale di cinque partite per aver schierato il calciatore in questione, l’Espoir FC si è vista dunque infliggere una penalizzazione record, a causa della quale dovrà ripartire dal campionato di terza divisione. La FERWAFA ha infatti informato il club che “sono stati detratti tutti i punti conquistati dalla squadra nelle partite in cui ha militato il calciatore in questione”. Detto, fatto. Il club – costretto a partire dalla terza divisione – deve dire addio ai suoi sogni di gloria, almeno per questa stagione.