Calciomercato Roma, strada tracciata Friedkin e addio storico: nessuno è escluso. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Serviranno settimane di riflessione e profonda attenzione in casa Roma, alla luce delle tante difficoltà incontrate dalla squadra nel corso della stagione e, più in generale, di un recente passato che ha visto leniti i rammarichi per i percorsi in campionato solamente grazie ai bei percorsi europei. Non sempre, però, sono bastati questi ultimi per garantire continuità progettuale e possibilità di ambire a grandi traguardi, come ben restituisce l’ennesima mancata qualificazione alla prossima edizione della Champions League.
Per competere con maggiore continuità in un campionato competitivo e che, anche nell’anno del ‘suicidio’ calcistico del Napoli ha impedito alla Roma di accedere alla Champions, serviranno cambiamenti e nuove progettualità. I silenti Friedkin, in quest’esperienza giallorossa, hanno sempre palesato serietà e concretezza di intenti, accompagnate da un silenzio quasi rumoroso, anche e soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà o nei quali ci si sarebbe da loro attesi una qualche presa di posizione più evidente.
Certo, il recente comunicato per la questione relativa alla sospensione di Udinese-Roma non va dimenticato, così come la sottoscrizione della decisione di confermare Daniele De Rossi per il prossimo futuro durante il mese di aprile. C’è, però, un aspetto fondamentale come quello della comunicazione che va evidenziato e ribadito, come fatto stamane dalle penne de “Il Messaggero”.
Come si può leggere sulle colonne del quotidiano, infatti, la premessa di dover rivalutare le seconde linee di una squadra che ha spesso arrancato da questo punto di vista non deve e non può escludere anche riflessioni in altre direzioni. I continui piazzamenti alle spalle delle prime quattro e, ancora, dopo la quinta posizione, devono essere ascritte anche all’ossatura principale della squadra.
I senatori, stando a quanto si legge, hanno dimostrato di non riuscire a dare tanto più di quanto già fatto: ecco, dunque, che nella lista di nomi che attualmente generano dubbi devono essere collocati anche profili più altisonanti. Si tratterebbe di una scelta coraggiosa, fatta però di fermezza e di necessaria chiarezza nello spiegarla. Proprio quest’ultimo aspetto, come già detto sopra, è ciò che pare essere stato sottovalutato fino a questo momento, contrariamente ai dettami e alla natura di una piazza dove la comunicazione è sempre stata centrale e fondamentale.
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