Mourinho, l’esonero dalla Roma è un pensiero non ancora archiviato: nuova e doppia frecciata. Ecco le sue parole
Il nome di Mourinho è certamente stato uno di quelli in grado di catalizzare le maggiori attenzioni nell’etere capitolino nel corso degli ultimi anni, alla luce di una centralità nel progetto Roma e di una visceralità di legame creata soprattutto con l’ambiente che ha portato lo Special One a divenire idolo indiscusso di una piazza in grado di amarlo quasi all’unisono.
Al netto di confronti e visioni diverse nate nel corso dell’ultima parentesi per le palesi difficoltà di Dybala e colleghi, i risultati, soprattutto in campo europeo, raggiunti dalla Roma nel corso dell’ultimo biennio non possono che portare ad una necessaria riconoscenza anche nei confronti del portoghese, che proprio dopo l’esonero ha spesso utilizzato parole emblematiche quanto chiare sulla propria esperienza in giallorosso.
Doppia finale europea ed esonero dalla Roma, nuova frecciatina Mourinho
Nel mirino, le ultime volte, soprattutto dirigenza e proprietà, spesso prese di mira per questioni alle quali non è mai stata fatta esplicita allusione, lasciando altresì intendere la presenza di una spaccatura che, di fatto, ha poi portato al noto e incassato allontanamento.
Proprio in queste ore antecedenti alla finale di Europa League dell’Atalanta, che sappiamo poter avere risvolti importanti anche per la corsa Champions della Roma, José Mourinho è tornato a parlare del suo trascorso capitolino, alludendo in particolar modo al nobilissimo percorso continentale che ha preceduto, poi, la scelta dei Friedkin di separarsene a stagione in corso durante il mese di gennaio.
Presso i microfoni di O Jogo, Mourinho si è dunque espresso con il suo solito modo di fare, criptico ma al contempo con parole potenzialmente forti quanto emblematiche, di seguito riportate. “Raggiungere due finali europee con la Roma è stato, forse, uno dei miei trofei più grandi. Guardando la storia si capisce il perché. Ci sono cose che fai che sono solo una normale conseguenza della situazione. Meno condizioni ci sono, più credito ce l’hai quando vinci. Alla Roma era impossibile raggiungere due finali europee di fila, ecco perché mi hanno licenziato al terzo anno”.