Dalla Roma alla Juventus, 50 milioni e rimpianto alla Frattesi: “Bisogna chiudere subito”.
L’attenzione attualmente rivolta all’organizzazione del prossimo percorso della Roma non impedisce certamente di pensare al passato e, più in generale, ad operazioni più e meno recenti che, con il senno del poi, avrebbero potuto generare non pochi cambiamenti e novità, Si è spesso evidenziato, a tal proposito, di come anche il calcio sia contraddistinto, come la vita, da un insieme di momenti potenzialmente snodali e cruciali, sul terreno di gioco e non solo.
Ne può sapere qualcosa la stessa Roma che, come tante altre società, si è imbattuta negli anni addietro in una serie di operazioni encomiabili ed interessanti, incastrate però in scelte di mercato non sempre azzeccate e in grado, poi, di sollevare dubbi e perplessità nei momenti successivi. Inutile, ovviamente, piangere sul latte versato e, più in generale, indugiare su cosa non abbia funzionato: molto più importante, invece, provare ad analizzare in un’ottica critica e riflessiva scelte ed evoluzioni di mercato, al fine di potervi ovviare, traendone altresì insegnamenti e indicazioni per il futuro.
In quest’ottica, ad esempio, potrebbe andare l’evoluzione attuale della carriera di Calafiori che, da elemento enigmatico e scarsamente affidabile da un punto di vista fisico, ha fatto del percorso tra Liguria e Svizzera un trampolino di lancio plasmatore per poter raggiungere gli importantissimi livelli fin qui toccati con Thiago Motta. Del suo nome si è detto e scritto non poco, soprattutto lontano dalla Capitale, alla luce delle grandi attenzione rivolte lui dalla Juventus.
Dall’addio alla Roma agli interessi della Juve, rimpianto Calafiori: “50 milioni”
A Roma, nel frattempo, in tanti hanno iniziato a guardare con nostalgia a quel ragazzo nato romano e romanista e, forse, lasciato partire troppo facilmente. Giusto, però, razionalizzare e circoscrivere alla giusta dimensione questi discorsi, ricordando delle difficoltà incontrate dal ragazzo nella Capitale e un rendimento che ne aveva certamente giustificato l’allontanamento. Proprio su questo aspetto e, più generalmente, sul calciomercato destinato a interessare Riccardo Calafiori, si è espresso il giornalista de “Il Corriere della Sera”, Gianluca Piacentini, ai microfoni di Ti Amo Calciomercato.it, durante la trasmissione TvPlay di Calciomercato.it.
“Le storie di Frattesi e Calafiori sono diverse, con il rammarico per il difensore che è ancora più grande. Era un giocatore che avevi in casa, nel settore giovanile era considerato un predestinato, prima che quell’infortunio in Youth League facesse pensare che la sua carriera potesse cambiare. Superata questa fase difficile e affacciatosi in prima squadra, Mourinho non lo reputa pronto. Al Basilea non si impone, infatti va al Bologna. Ora è in un momento di grazia e farà il titolare all’Europeo”.
“Se fossi una qualsiasi squadra italiana, per 25 milioni di euro correrei a prenderlo. Credo che il Bologna lo valuti di più e il giocatore visto contro la Juventus lo si vende a 50 milioni. In Italia non ci sono tante possibilità, se la Juve è davvero in pole per Thiago Motta si può favorire quest’operazione. Ma bisogna chiudere subito, altrimenti il prezzo sale qualora facesse un grande Europeo“.
Da segnalare, poi, la chiosa su Paulo Dybala: “La Roma dovrebbe basare il proprio mercato su giocatori forti fisicamente, dinamici e sani, che garantiscano un numero di partite congruo senza costringere gli altri a fare gli straordinari. In una rosa così, l’unica eccezione che terrei è Dybala: ha una clausola bassa, ma non mi pare ci sia la fila per prenderlo. La Roma ha i giusti motivo per trattenerlo“.