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Emergono nuove succulente indiscrezioni in merito all’avvenire di Federico Chiesa. Il matrimonio con la Juventus è di nuovo a rischio?

Al netto di gusti e annate più o meno fortunate una cosa è certa: Federico Chiesa è uno dei talenti più dirompenti degli ultimi anni e, il suo avvenire, non può che suscitare interesse per un gran numero di club, tifosi e appassionati di calcio. È vero… il rientro dal doppio infortunio non può ancora dirsi definitivamente concluso, ma quando è in campo il numero 7 bianconero non lascia spazio a polemiche e critiche, generando costantemente caos tra le le difese avversarie.

Federico Chiesa (Ansafoto) – Asromalive

Rapido nel breve e nell’allungo, dotato di un’esplosività straordinariamente in sintonia con le esigenze di un ala moderna, sufficientemente tecnico e piuttosto affezionato al gol, Chicco Chiesa rappresenta la pedina ideale per qualunque allenatore contemporaneo… o forse no?

Thiago Motta non vuole Chiesa, la Roma è in agguato

Le recenti voci che raccontavano di un possibile allontanamento da Torino da parte dell’ex Fiorentina, parevano essersi calmierate a forza di prestazioni di pregio e indiscrezioni provenienti dal centro sportivo di Vinovo, secondo cui la Juventus era ormai intenzionata a blindare definitivamente il talento azzurro, attualmente legato ai bianconeri da un contratto in scadenza a giungo 2025.

Tuttavia, con l’approdo di Thiago Motta – di cui manca soltanto l’ufficialità – pare che le flebili certezze covate dai tifosi juventini in merito alla permanenza di Chiesa potrebbero rapidamente evaporare sotto il sole di un’incombente estate di calciomercato.

Nel corso di un diretta di Juventibus, Massimo Zampini ha comunicato quelle che sarebbero le intenzioni dell’attuale allenatore del Bologna rispetto al talento bianconero: “Motta non stravede per Chiesa”. Parole che farebbero facilmente intendere come, nel caso in cui Motta dovesse realmente sbarcare alla Juventus, si potrebbe optare per capitalizzare direttamente nella prossima sessione di mercato estiva, così da non rischiare di far passare un anno per poi perdere il numero 7 a parametro zero.

Joshua Zirkzee e Thiago Motta (Ansafoto) – Asromalive.it

Un’indiscrezione di fuoco, a cui, tuttavia, non fatichiamo affatto a dare credito. Difatti, il sistema di gioco e le scelte compiute nel corso degli scorsi mesi alla guida del Bologna, fanno facilmente intendere come le caratteristiche di Chiesa non coincidano con precisione a ciò che Motta pretende dai propri attaccanti.

È vero… se dovessimo attenerci a quanto affermato in precedenza, dovremmo confermare come gli ingredienti caratteristici di Chiesa dovrebbero risultare utili e desiderabili per qualunque allenatore attualmente in attività, ma la verità è un’altra nel caso del mister rossoblu.

Basti pensare al tridente del Bologna, solitamente composto da Joshua Zirkzee, Riccardo Orsolini e Alexis Saelemaekers. In tutti e tre i casi parliamo calciatori votati certamente alla verticalità del gioco, ma anche e soprattutto alla costruzione di una complessa trama con cui penetrare all’interno delle difesa avversarie.

Nel caso di Chiesa, al contrario, ci si trova di fronte ad un sontuoso contropiedista, a cui tuttavia sembrerebbe mancare quella propensione alla tessitura di una raffinata ragnatela offensiva.

Matias Soulé (Ansafoto) – Asromalive.it

Non è un caso che, i nomi più quotati per accompagnare l’approdo di Thiago Motta a Torino, siano quelli di Matias Soulé – uno dei talenti più cristallini in termini di estro e fantasia palla al piede – e dello stesso Joshua Zirkzee, i quali, affiancati a Kenan Yildiz, potrebbero soddisfare a pieno le velleità tattiche dell’ex centrocampista nerazzurro.

Tutto ciò potrebbe naturalmente favorire la chiacchierata candidatura di Federico Chiesa alla Roma di Daniele De Rossi, il cui sistema di gioco appare sensibilmente più compatibile con le caratteristiche dell’ex compagno di CR7. Il tutto verrebbe indubbiamente facilitato dalla piacevole novità relativa ai 40 milioni di plusvalenze, che i giallorossi non dovranno più generare entro giugno. Un gradito sviluppo che permetterà a Ghisolfi & co. di affrontare una sessione estiva indubbiamente più spensierata.

Leonardo Marcucci

Laureando in Lettere, la mia infanzia si è consumata in una piacevole convivenza tra calcio e cinema. Tuttavia, a differenza di molti, nel mio caso la scrittura non è mai stata un piacevole ripiego ad una sfumata carriera da calciatore o regista, ma, al contrario, l’obiettivo è sempre stato chiaro e univoco: diventare un giornalista. Affetto da una grave patologia che mi impedisce di assistere ad una qualunque manifestazione umana, senza ritrovarmi a fare ordine tra una sequela di analisi e conseguenti giudizi (alle volte dissonanti tra loro), ho sempre individuato nel giornalismo la pratica più proficua e stimolante per tentare di unire l’utile al dilettevole.

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