José Mourinho alza la voce e risponde esponendosi con i cronisti sul proprio futuro professionale. Ecco le parole del tecnico portoghese sul ritorno in panchina.
Quasi quattro mesi sono passati dall’esonero ufficiale di José Mourinho sulla panchina della Roma. Il futuro dello Special One continua ad essere un punto interrogativo in vista della prossima stagione. La squadra giallorossa è reduce dalla dolorosa sconfitta interna inflitta dal Bayer Leverkusen, nel remake della semifinale di Europa League dello scorso anno. Dodici mesi fa, con Mou in panchina, i giallorossi eliminarono i tedeschi grazie alla rete di Edoardo Bove all’andata, mentre ora la strada è decisamente più in salita per De Rossi in vista del ritorno in Germania.
Mentre la Roma vede complicarsi enormemente la strada verso la finale di Dublino, complice la sconfitta per 2-0 dell’Olimpico contro il Bayer, José Mourinho alza la voce sul suo futuro. Il tecnico portoghese, senza panchina da metà gennaio dopo l’esonero deciso dalla proprietà Friedkin, è uscito allo scoperto sulle voci che lo vogliono ad un passo dal ritorno in panchina in patria. Il tecnico ex Roma è stato invitato ad un evento del Rio Ave, squadra nella quale militò da calciatore il padre dello Special One.
Ritorno al Benfica, Mourinho sbotta: “Certe domande mi rovinano il fine settimana”
Il club lo ha invitato nelle celebrazioni del quarantennale della finale di Coppa del Portogallo, persa contro il Porto dal Rio Ave. Ad una specifica domanda sul futuro del tecnico, accostato al Benfica, Mourinho non si è trattenuto: “Non fatemi questo tipo di domande. Nel calcio non sono certi sentimenti a muovermi. Non mi fate domande su club che già hanno un allenatore.”
Mourinho continua: “Per questo tipo di domande spesso mi sono rovinato il weekend. A Londra vivo a due minuti dallo stadio del Chelsea e da casa mia posso sentire i gol e le esultanze dei tifosi. Dal giorno in cui lo stadio ha iniziato a cantare il mio nome, ho smesso di andare in quello stadio e devo andare in altri stadi.”
Sulla presenza allo stadio Da Luz: “Il Da Luz sta a 20/30 minuti da casa mia. Sono stato a due o tre partite. Poi hanno cominciato a farmi queste domande e non ci vado più. Mi hanno rovinato la vita con quelle domande.”